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Assunzione di oltre 13mila docenti per il sostegno, le associazioni: “Non sono risolutive”

Numeri record” dichiara il ministro Valditara. Rispondono le associazioni: "Non basta, perché sono ancora molti i problemi irrisolti". La Flc-Cgil: "Resta la piaga delle decine di migliaia di posti liberi soprattutto sul sostegno"
Assunzione di oltre 13mila docenti per il sostegno, le associazioni: “Non sono risolutive”
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Nel prossimo anno scolastico ci saranno oltre 54mila nuovi insegnanti, di cui 13.860 sul sostegno, ma le reazioni sono contrastanti in merito alla situazione degli studenti con disabilità nelle scuole italiane. Il 14 luglio il ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato il decreto che prevede ulteriori assunzioni di professori nelle scuole statali per l’anno scolastico 2025-2026: un totale di 54.526, tra posti comuni, di sostegno e dopo vent’anni anche nuovi docenti di religione cattolica (6.022). “Numeri record” dichiara Valditara. Rispondono le associazioni: “Non basta, perché sono ancora molti i problemi irrisolti” e “resta la piaga delle decine di migliaia di posti liberi soprattutto sul sostegno”, attacca la Flc-Cgil.

Secondo gli ultimi dati Istat pubblicati il 18 marzo 2025, che risalgono all’anno scolastico 2023-’24, gli alunni con disabilità erano circa 359mila, con un aumento rispetto all’anno prima di circa 21mila studenti (+6%). Gli insegnanti di sostegno, invece, si attestavano a quota 246mila e fra questi, coloro che avevano accettato l’incarico su posto di sostegno, pur essendo privi della relativa specializzazione, erano oltre 66mila, in pratica oltre un terzo. Ed è questo uno dei problemi più gravi evidenziati dalle associazioni e sindacati di categoria. Le principali carenze di docenti specializzati sul sostegno sono al Nord, dove frequentano le scuole di ogni ordine e grado un numero in assoluto maggiore di studenti con disabilità, soprattutto di tipo intellettivo, comportamentale, cognitivo e relazionale.

Cosa prevede il decreto sul sostegno – Stando al provvedimento, verranno assegnati prioritariamente i posti ai docenti specializzati inseriti nella prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps). La distribuzione dei posti alle diverse classi di concorso sarà gestita dagli Uffici scolastici regionali (Usr), sulla base delle graduatorie provinciali e delle disponibilità effettive. In caso di disponibilità residue, sarà possibile procedere con le assegnazioni anche in province diverse da quella di appartenenza dei candidati, per garantire una copertura capillare e tempestiva in tutta Italia. Secondo quanto prevede il decreto “una volta determinata la distribuzione da parte degli Usr, potranno essere assunti gli aspiranti inseriti a livello provinciale nelle graduatorie ad esaurimento e i vincitori ancora presenti nelle graduatorie regionali dei concorsi del 2016, del 2018 e del 2020. Il numero di gran lunga maggiore di assunzioni”, spiega il dicastero di Valditara, “verrà effettuato utilizzando le graduatorie dei concorsi banditi nel 2023 e nel 2024 (i cosiddetti concorsi “PNRR1” e “PNRR2”) nella prospettiva della piena attuazione degli sfidanti target europei del PNRR”. Le assegnazioni definitive verranno pubblicate nei prossimi mesi, cosa che invece sarebbe opportuno fare entro fine agosto per garantire il sostegno sin dalla prima ora in classe. Con questo “piano straordinario” di assunzioni il ministero punta “a rafforzare il sistema scolastico nazionale”, promuovendo “una scuola più inclusiva, più stabile e all’altezza delle sfide educative del futuro”. Un intervento che si inserisce, precisa Viale Trastevere, “nel quadro degli obiettivi europei del PNRR, volto a rinnovare la scuola italiana con investimenti strutturali e risposte concrete ai bisogni di studenti e insegnanti”. Secondo quanto prevede il decreto è fondamentale che la presa di servizio avvenga entro cinque giorni: questa tempistica equivale all’accettazione della proposta, mentre la mancata presa di servizio viene considerata come rinuncia definitiva. Per i docenti che non risultano ancora abilitati nell’anno scolastico 2024/25, è previsto un contratto a tempo determinato fino al 31 agosto 2026.

“Gran parte dei problemi strutturali restano irrisolti” – Non tutto è oro quel che luccica. Associazioni e sindacati non sono entusiasti delle novità, rilevando come “non siano state eliminati gran parte dei problemi”. Contattata da ilfattoquotidiano.it Evelina Chiocca, presidente della Federazione Osservatorio 182 ed esperta sul tema del sostegno scolastico, spiega quali sono le principali criticità che permangono. Chiocca pone l’accento sulla “mancanza di formazione di tutti i dirigenti scolastici e di tutto il personale docente sulle questioni attinenti la progettualità inclusiva degli studenti con disabilità”, una grave criticità riguarda anche “il precariato, fenomeno da estirpare in tempi rapidi, proprio per garantire una scuola di qualità”, un’altra attiene “alla dimensione organizzativa, adottando la cattedra inclusiva, al fine di estirpare fenomeni quali la delega, la deresponsabilizzazione e garantire, al tempo stesso, la continuità educativo-didattica”, oltre alla “nomina del personale docente sul sostegno che deve avvenire entro il 31 agosto per assicurare la presa in servizio già fin dal primo giorno di scuola”. Infine afferma Chiocca, “va rivista la normativa sul nuovo Piano educativo individualizzato (Pei) perché ci sono molte questioni irrisolte, troppa confusione, dubbi, incertezze, prassi non coerenti adottate”. La numero uno della Federazione Osservatorio 182, composta da 23 associazioni su tutto il territorio nazionale a tutela dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, sottolinea che purtroppo ancora oggi “non è chiaro che l’alunno con disabilità non è alunno del solo insegnante specializzato, bensì di tutti i docenti assegnati alla sua classe. Ora, se è vero che la garanzia del diritto allo studio passa anche attraverso il possesso di specifiche competenze professionali, perché queste non vengono richieste a tutti coloro che, nella scuola italiana, lavorano come docenti?”.

“Non è garantita a tutti gli alunni con disabilità l’inclusione scolastica” – La Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie (Fish) parla di “passo importante” ma che “ancora non basta” per risolvere gli storici problemi di inclusione scolastica. “Le assunzioni sono sempre una buona notizia, ma non possono essere considerate risolutive”, commenta Vincenzo Falabella, presidente della Fish. “Parliamo di un sistema che impiega ogni anno circa 246mila insegnanti di sostegno, ma dove circa un terzo non è di ruolo e oltre un altro terzo non ha alcuna specializzazione. Sono numeri che raccontano un problema strutturale, non contingente. È per questo che da tempo”, aggiunge”, Fish chiede l’istituzione di una apposita classe di concorso, specifica per il sostegno ed un investimento deciso nella formazione. Serve una preparazione adeguata anche per gli insegnanti curricolari, attraverso percorsi obbligatori su didattiche inclusive. Bisogna iniziare a pianificare, nel rispetto dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie”. La Flc-Cgil non esprime soddisfazione perché “resta la piaga delle decine di migliaia di posti liberi soprattutto sul sostegno, che rendono ancora più incoerenti le parole del ministro sull’attenzione dedicata ai ragazzi più fragili. Sulle assunzioni di educatori e personale Ata, che rappresentano oltre un terzo degli operatori scolastici, un silenzio eloquente” si esprime il sindacato in una nota.

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