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Mazda 6e, la prova de Il Fatto.it – L’ammiraglia elettrica giapponese con passaporto cinese – FOTO

Costruita in Cina dalla joint-venture con Changan, la Mazda 6e è un'ammiraglia al prezzo di una berlina media. Ha due batterie e due autonomie
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Dopo il debutto al Salone di Bruxelles a inizio anno, la Mazda 6e è pronta ad arrivare sulle strade europee e italiane. È un modello significativo, perché è la prima Mazda elettrica non derivata da un modello termico e dunque con il pianale “a skateboard” che lascia molto spazio alle batterie. Questa 6e è la versione per l’Europa della Mazda EZ-6, presentata un anno e mezzo fa al Salone di Pechino e destinata al mercato cinese. Proprio in Cina c’è Automobile, con cui la Casa di Hiroshima ha una joint-venture dal 2012. Da questa partnership è nata la piattaforma elettrica su cui vengono costruite sia le due Mazda sia la Deepal SL03 marchiata Changan.

Esaurita la parte anagrafica, passiamo alle dimensioni, dove la 6e abbonda con una lunghezza di 4,92 metri; un dato che la posizionerebbe nel segmento E, ma i prezzi che partono da 43.850 euro ci dicono che siamo nel segmento D. Sempre a proposito di misure, l’altezza non raggiunge gli 1,5 metri, definendo una linea filante ma anche un abitacolo non troppo spazioso in senso verticale (la batteria ruba spazio al pavimento).

Chi non è molto alto non se ne accorge, ma la posizione di guida è piuttosto rialzata anche con la regolazione più bassa del sedile; inoltre le regolazioni in altezza e in profondità del volante hanno una corsa ridotta. Pure il bagagliaio è piccino rispetto al corpo vettura: solo 337 litri a cui vanno aggiunti quelli del frunk anteriore (72). Questa ristrettezza è imputabile al collocamento posteriore del motore, che ha tolto spazio in profondità. Meno male che almeno l’accesso è ampio per via del portellone.

Per il resto, l’abitacolo è confortevole: i rivestimenti sono di alta qualità, sia quelli in microfibra che quelli in pelle ecologica, mentre i sedili anteriori si regolano elettricamente, oltre a essere riscaldabili e ventilati. C’è anche l’illuminazione diffusa con i Led che permettono di scegliere tra 64 regolazioni. L’insonorizzazione, invece, potrebbe essere più curata: ci sono alcuni fruscii intorno agli specchietti, nella parte alta dei finestrini (le porte sono senza cornice) e vicino ai passaruota. Nulla di grave, intendiamoci, ma nel silenzio assoluto dato dalla propulsione elettrica risaltano di più.

Ancora a proposito di interni, la plancia usa la formula resa famosa da Tesla: meno comandi fisici possibili e un grande display centrale (14,6 pollici) dove racchiudere quasi tutte le funzioni e le informazioni. Quasi, perché nella 6e c’è anche uno schermo più piccolo (10,2 pollici) che si trova dietro il volante. Il sistema di infotainment è connesso via cloud e assai completo ma necessita di un periodo di apprendistato.

L’head-up display, invece, proietta dinamicamente le informazioni sul parabrezza, creando un display virtuale da 50 pollici alla profondità di visione di 7,5 metri. Ci sono anche un assistente vocale evoluto che riconosce i gesti delle mani e un impianto audio Sony da 14 altoparlanti di cui due dentro il poggiatesta del guidatore. Completa il quadro l’app per comandare alcune funzioni dell’auto da remoto.

A livello tecnico, motore e trazione sono posteriori, mentre le batterie sono di due tipi. Quella da 68,8 kWh ha la chimica LFP, si ricarica in corrente continua fino a 165 kW e definisce 479 km di autonomia WLTP; quella da 80 kW ha la chimica NMC, di ricarica in “cc” fino a 95 kW e porta l’autonomia a 552 km. La potenza è rispettivamente di 245 e 258 CV, per una velocità massima di 175 km/h e uno scatto da 0 a 100 km/h in 7,8 e 7,6 secondi. Rispetto alla dinamica di guida, invece, la distribuzione dei pesi è al 50:50, le sospensioni posteriori usano uno schema multi-link e sulla coda della carrozzeria c’è uno spoiler attivo che si estende automaticamente a 90 km/h e rientra a 50 km/h.

Questa Mazda non ha velleità sportive ma si lascia guidare con piacere: la spinta è corposa ma fluida e la frenata rigenerativa si può regolare su quattro livelli. Alle due modalità di guida preimpostate – eco e sport – se ne aggiunge una terza personalizzabile, mentre lo sterzo è il giusto mix tra prontezza e fluidità.

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