Il mondo FQ

La cannabis light e lo studio Usa sui danni al fegato: “Alterazioni nel 5% dei partecipanti”

Molto diffuso negli Stati Uniti ma anche in Europa e Italia, il cannabidiolo o Cbd - ossia la sostanza ricavata dalle infiorescenze della canapa - viene usato sotto forma di olio, di gommine da masticare e altri prodotti commestibili
La cannabis light e lo studio Usa sui danni al fegato: “Alterazioni nel 5% dei partecipanti”
Icona dei commenti Commenti

La cannabis light – in sigla Cbd – recentemente inclusa tra le sostanze stupefacenti in Italia, potrebbe provocare danni anche importanti al fegato in alcune persone. Molto diffuso negli Stati Uniti ma anche in Europa e Italia, il cannabidiolo o Cbd – ossia la sostanza ricavata dalle infiorescenze della canapa – viene usato sotto forma di olio, di gommine da masticare e altri prodotti commestibili. Un nuovo studio condotto su 201 volontari di mezza età (un campione quindi molto piccolo, ndr), sia uomini che donne, metà dei quali hanno assunto dosi basse di cannabis light e l’altra metà un placebo, ha osservato l’emergere di alterazioni alla salute del fegato del 5% dei partecipanti che usavano la sostanza vera.

In questo studio clinico 8 su 151 partecipanti nel gruppo Cbd e 0 su 50 partecipanti nel gruppo placebo hanno presentato aumenti dei livelli degli enzimi epatici superiori a 3 volte il limite superiore della norma. Non sono state osservate differenze tra i gruppi Cbd e placebo per quanto riguarda gli ormoni endocrini. “Questi risultati documentano aumenti delle transaminasi epatiche ed eosinofilia in adulti sani esposti a dosi di Cbd rappresentative dell’uso da parte dei consumatori di prodotti a base di Cbd non regolamentati” scrivono i ricercatori.

Il rapporto – pubblicato su Jama Internal Medicine – osserva quindi che questi individui hanno evidenziato livelli fortemente elevati delle ‘transaminasi’, ossia degli epatici indicatori di infiammazioni e possibili insufficienze del fegato. Condotta da scienziati della Food and Drug Administration (Fda), la ricerca ha rilevato una maggior vulnerabilità agli effetti nocivi del Cbd tra le donne, alcune delle quali hanno dovuto sospendere la partecipazione al trial. Dopo due settimane il loro enzima epatico è tornato nella norma.

Lo studio

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione