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Bambino scomparso a Ventimiglia, la madre: “Aveva fame, il primo pensiero sono stati gli Oreo”

L'intervista alla madre del bambino scomparso e ritrovato a Ventimiglia. Allan è stato ricoverato disidratato e con ferite a gambe e braccia
Bambino scomparso a Ventimiglia, la madre: “Aveva fame, il primo pensiero sono stati gli Oreo”
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Trentasei ore di apprensione culminate con un lieto fine, il ritrovamento del piccolo Allan, il bambino di origine filippina e residente a Torino scomparso nella serata dell’11 luglio dal campeggio dov’era in vacanza con la famiglia. La paura e la gioia, così racconta la madre Barbara Sadural Ganao a Repubblica in un’intervista. La speranza che andava spegnendosi, le ricerca interminabili, poi un urlo che annunciava la fine dell’incubo e la corsa a perdifiato per riabbracciare il piccolo.

La famiglia si trova ora all’ospedale di Ventimiglia, dove il Allan, disidratato e ferito su gambe e braccia, è stato portato una volta ritrovato. Poca la fame, anche se ai soccorritori, spiega la donna, come prima cosa “ha chiesto un pacchetto di Oreo”, i suoi biscotti preferiti. “Si vede che aveva tanta fame”, ha detto la donna. Nella stanza dove si trova ricoverato, il piccolo continua a ripetere due parole: “great job”, che la madre spiega essere ciò che in famiglia gli viene detto quando fa il bravo. Il lessico familiare che tranquillizza, segno che i giorni della paura sono finiti e Allan sa di essere tornato tra le braccia di chi lo ama.

Oltre alla felicità c’è la gratitudine di una famiglia, i Ganao. Sono arrivati in Italia dalle Filippine oltre vent’anni fa, hanno la cittadinanza ed è a Torino che sono nati i loro figli. Ma è stata questa disavventura – ha spiegato ancora la madre del piccolo – a farli sentire accolti davvero, parte di un gruppo, con quasi duecento persone mobilitate alla ricerca del bambino, una storia di solidarietà che ha coinvolto vigili del fuoco e Protezione civile. Ancora incerta la dinamica della scomparsa, che neanche il piccolo è in grado di spiegare: il bambino stava giocando all’interno della tenda da campeggio appena montata, ma qualcosa deve averlo incuriosito e fatto allontanare, portandolo a vagare per alcuni chilometri, fino al casolare dove è stato poi ritrovato. Adesso i Ganao attenderanno la fine del periodo di ricovero per poter tornare a Torino e riprendere la quotidianità.

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