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“Paola. Ricordare non basta”: il podcast che racconta la bracciante morta nei campi. E lo sfruttamento che resiste

A dieci anni dalla morte di Paola Clemente, un'inchiesta sulla vita di chi, ancora oggi, lavora nei campi in condizioni di precarietà e diritti calpestati. Prodotto da Akuo e FLAI-CGIL, in collaborazione con Il Fatto Quotidiano
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Morì nel silenzio, sotto il sole nelle campagne di Andria. Si era alzata quando era ancora buio, aveva percorso 130 chilometri e stava lavorando per 27 euro all’acinellatura dell’uva. L’opinione pubblica non ne seppe nulla per giorni. Idem il sindacato. Era il 13 luglio 2015 quando Paola Clemente, bracciante di San Giorgio Jonico, nel Tarantino, morì di sfruttamento mentre “abbelliva” i grappoli destinati alla grande distribuzione.

Sono passati dieci anni e ora la sua storia è diventata un’inchiesta narrativa in quattro episodi, “Paola. Ricordare non basta”, per raccontare Clemente e la vita di chi, ancora oggi, lavora nei campi italiani in condizioni di precarietà, silenzio e diritti calpestati. Scritto da Susanna Bucci e Paolo Butturini, letto da Francesca De Martini e prodotto da Akuo e FLAI-CGIL, in collaborazione con Il Fatto Quotidiano, il podcast è da oggi disponibile sulle principali piattaforme.

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Ampio spazio è dedicato alle testimonianze dirette di chi oggi raccoglie frutta e verdura nei campi da sfruttato, offrendo un racconto corale e potente delle condizioni disumane ancora diffuse nell’agricoltura anche tra lavoratrici e lavoratori italiani. Nelle quattro puntate, ad accompagnare gli ascoltatori nel viaggio tra sfruttamento, rivendicazioni e diritti anche le voci di quattro tra giornalisti ed ex collaboratori storici del Fatto Quotidiano: Francesco Casula, Luisiana Gaita, Roberto Rotunno e Andrea Tundo.

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