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Gaza, bombardato sito di distribuzione acqua: dieci morti tra cui otto bambini. Idf: “Errore, obiettivo era un terrorista”

Le forze israeliane parlano di un "malfunzionamento tecnico del proiettile" e annunciano un'indagine. Almeno 43 le vittime totali nei raid di domenica sulla Striscia
Gaza, bombardato sito di distribuzione acqua: dieci morti tra cui otto bambini. Idf: “Errore, obiettivo era un terrorista”
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Almeno 43 palestinesi, tra cui bambini, sono stati uccisi dai nuovi raid israeliani lanciati domenica su Gaza. Lo riferisce il portavoce della Difesa civile della Striscia Mahmud Bassal. Gli attacchi hanno colpito diverse aree dell’enclave. Gaza city è stata bersaglio di numerosi bombardamenti nel corso della notte e poi della mattinata: 12 persone sono morte nell’attacco a un popolare mercato vicino a Ramzon al-Samer, nel quartiere di Al-Daraj, una delle zone più densamente popolate della città. Tra le vittime anche un chirurgo dell’Ospedale Battista Al-Ahli.

Un altro raid con drone ha centrato un punto di distribuzione di acqua potabile in un’area adibita all’accoglienza di sfollati a ovest del campo di Nuseirat: almeno dieci le vittime, tra cui otto bambini. Le Idf (le forze armate isrealiane) attribuscono il fatto a un “malfunzionamento tecnico del proiettile“, che, affermano, doveva eliminare “un terrorista operativo della Jihad islamica“, ma “ha colpito a decine di metri di distanza dall’obiettivo designato. L’incidente è attualmente oggetto di indagine. Siamo a conoscenza di segnalazioni riguardanti vittime nell’area a seguito dell’accaduto e stiamo esaminando i dettagli”, si legge in una nota, in cui l’Idf sostiene di “fare ogni sforzo per ridurre al minimo i danni ai civili non coinvolti” ed esprime “rammarico per ogni danno causato ai non combattenti”.

Altri dieci morti sono stati causati da un attacco che ha colpito lo stesso campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia. Nel sud, infine, tre palestinesi sono stati uccisi da un raid che ha colpito una tenda di sfollati nella zona costiera di Al-Mawasi. Nel frattempo la tv al Jazeera, citando fonti mediche, riferisce che è salito a 110 il conto dei morti negli attacchi di sabato: almeno 34 delle vittime erano in attesa di cibo vicino a un sito di distribuzione aiuti gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), fondazione Usa sostenuta da Israele a cui è stata affidato il monopolio sulla gestione degli aiuti.

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