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Maturità, studenti rifiutano l’orale: terzo caso in Veneto. Valditara annuncia: “Renderemo obbligatorio il colloquio”

Sono tre gli studenti che in Veneto hanno rifiutato di sottoporsi al colloquio, ottenendo comunque il diploma per la somma dei crediti. Il presidente dell'Associazione nazionale presidi: "Esibizionismo"
Maturità, studenti rifiutano l’orale: terzo caso in Veneto. Valditara annuncia: “Renderemo obbligatorio il colloquio”
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Sono tre gli studenti che in Veneto hanno rifiutato di sottoporsi all’orale di Maturità, ottenendo comunque il diploma per la somma dei crediti. Il terzo caso è quello di un 18enne del liceo classico Canova di Treviso, la cui scelta si aggiunge a quella di Gianmaria Favaretto, 19enne studente dello scientifico Fermi di Padova, e di Maddalena Bianchi, studentessa allo scientifico di Belluno.

Favaretto alle prove scritte della maturità aveva ottenuto 62 punti, punteggio che già gli garantiva la promozione. Ha quindi deciso di presentarsi all’orale solo per firmare il registro: dopo aver salutato i professori, ha annunciato che non voleva sostenere il colloquio. Il 19enne ha spiegato le sue ragioni in un intervista al quotidiano locale Il Mattino, sostenendo che l’esame è “un’inutile formalità per assegnare un punteggio a una persona, come se quel numero bastasse a qualificarne il valore”. Bianchi, invece, ha raccontato il suo orale al Corriere Veneto e anche lui ha motivato la scelta dicendo di voler protestare contro “i meccanismi di valutazione scolastici, l’eccessiva competitività, la mancanza di empatia del corpo docente”. Nel discorso che ha preparato per i suoi prof ha detto: “Ci sono difficoltà umane che non sono state viste. I docenti non guardano come sta lo studente davvero. Sono solo interessati al voto e questo crea molta competitività. Non voglio dire che i professori debbano diventare amici degli studenti, ovvio. Però la pressione per le verifiche, l’ansia, sono all’ordine del giorno e a loro pare non interessare”.

Di fronte a questi tre casi, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha deciso di annunciare una riforma che impedisca, a partire dal prossimo anno, gesti simili. “Fra le riforme che stiamo per varare”, ha detto a Rainews, “c’è anche una riforma della Maturità. Comportamenti di questo tipo non saranno più possibili. Se un ragazzo non si presenta all’orale o volontariamente decide di non rispondere alle domande dei docenti, non perché non è preparato, quello può capitare, ma perché vuole ‘non collaborare’ o vuole ‘boicottare’ l’esame, dovrà ripetere l’anno”.

Sul fenomeno è intervenuto anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: “Principalmente credo che sia esibizionismo”, ha detto, “è un modo a buon mercato per avere una grande visibilità mediatica e ritengo inoltre che questa cosidetta forma di protesta non sia opportuna, ci sono tanti altri modi per protestare e le nostre leggi e la stessa Costituzione sono estremamente garantiste: abbiamo tante cose che non vanno, si può legittimamente protestare, ma questo modo non è accettabile”. E ha quindi fatto una proposta: “L’esame di Maturità è previsto dalla Costituzione, è un obbligo importante e ritengo si debba rivedere quanto previsto per rendere obbligatorie tutte le prove, prevedendo una soglia minima di punteggio per ogni prova per superare l’esame. Al momento unico requisito è che la somma totale dei punteggi sia almeno pari a 60; se invece si introducesse una soglia minima per ogni prova e per il colloquio in particolare, questa difficoltà non ci sarebbe. Sostenere tutte le prove d’esame è motivo di rispetto per gli altri candidati, la scuola e la Costituzione”, ha concluso.

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