Il mondo FQ

Obiezione al 100% a Fermo, dopo le proteste il Comune approva la mozione che chiede l’applicazione della 194

Il primo firmatario della mozione a ilfattoquotidiano.it: "Oggi le abitanti di Fermo sono costrette a spostarsi per l’IVG e non c’è nulla di scientifico nella mancata somministrazione del metodo farmacologico"
Obiezione al 100% a Fermo, dopo le proteste il Comune approva la mozione che chiede l’applicazione della 194
Icona dei commenti Commenti

A Fermo, nelle Marche, passa la mozione che impegna il sindaco civico e la giunta comunale ad attivarsi per sollecitare la Regione a far applicare la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. In Comune si registra un record storico, con il 100% di obiettori tra il personale dell’Ospedale cittadino Murri, da quando la legge è stata varata e salvo una breve parentesi tra novembre scorso e giugno che ha visto un unico medico non obiettore operare per qualche mese. Decine le persone che si sono presentate tra il pubblico, in maggioranza donne, richiamate dalla mobilitazione sui social e sul territorio a sostegno della mozione. La seduta di Consiglio si è tenuta ieri 8 luglio, dopo quella di maggio in cui sulla stessa mozione una parte della maggioranza era uscita dall’aula facendo mancare il numero legale per la votazione. Colpo di scena in apertura di seduta, con le dimissioni da presidente del Consiglio comunale di Francesco Trasatti, a ribadire con questo gesto il solco che si è aperto nella maggioranza, anche di posizionamento sul tema aborto.

Il dibattito in aula ha riportato alla cronaca due mozioni sullo stesso argomento, approvate nel 2016 e nel 2021. Che però non hanno portato un sostanziale cambiamento, se non ad una convenzione tra l’Azienda Sanitaria Territoriale di Fermo e quella di Macerata, ora sostituita da una nuova convenzione con l’AST di Ascoli Piceno, che garantisce che il personale di Ascoli Piceno svolga per 2 volte al mese l’IVG chirurgica presso l’Ospedale di Fermo. Il sindaco Paolo Calcinaro, in seduta di consiglio, ha definito la convenzione “un passo avanti”. Va detto che che il medico “gettonista” non può prendere in carico le interruzioni volontarie di gravidanza successive al primo trimestre, le cosiddette terapeutiche, e che il personale viene retribuito con un extra per la prestazione che il personale obiettore rifiuta (l’ammontare a carico dell’AST di Fermo è stimato in circa 15mila euro annui).

La partecipazione al consiglio comunale di ieri, con l’aula traboccante e il pubblico in strada a seguire la diretta del consiglio su Youtube, è stata favorita dalla risonanza del dibattito sulla stampa ma anche dalla mobilitazione, quella virtuale di singole attiviste e di organizzazioni, e quella territoriale. La sezione giovanile di Rifondazione comunista ha organizzato una piazza con la Rete Studenti Medi Noisette, Common Bubble e il Comitato 5 luglio. Possibile.it e la Noisette con Cgil Fermo e con il Coordinamento donne SPI Fermo hanno organizzato due occasioni per informarsi e confrontarsi.

Scroscio di applausi sull’arringa di Nicola Pascucci, primo firmatario della mozione e segretario della lista civica di maggioranza “La città che vogliamo”: “Il primo luglio”, ha commentato a ilfattoquotidiano.it, “l’unico medico non obiettore è ri-diventato obiettore e siamo ritornati in obiezione di struttura totale. Il medico ‘a gettone’ previsto dalla convenzione può fare ben poco, se tutti gli altri medici obiettori si rifiutano di firmare le semplici dimissioni, contravvenendo la legge”. “La nostra richiesta, a seguito delle 1600 firme raccolte con una petizione che ha coinvolto diversi comuni della Regione, è stata di dare un mandato forte al sindaco per portare questa istanza all’Ast di Fermo e alla regione Marche. Le abitanti di Fermo sono costrette a spostarsi per l’IVG e non c’è nulla di scientifico nella mancata somministrazione del metodo farmacologico, visto che ad Ascoli, a 40km, l’86% delle IVG avviene così. Si tratta anzi di una ulteriore violazione di due leggi, la Balduzzi e la Gelli Bianco sull’appropriatezza e l’accesso alle cure e sulla miglior cura possibile”, chiude Pascucci, che denuncia anche il deficit di servizi consultoriali in città.

foto di @noisettersm

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione