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Nucleare, l’Iran chiude le porte a Grossi (Aiea): “Stop ai controlli nei nostri impianti”. Cnn: “Gli Usa non hanno usato bombe ‘bunker buster’ a Isfahan”.

Lo avrebbe detto durante un briefing con i senatori il capo degli Stati Maggiori Riuniti, Dan Caine: "La struttura è troppo profonda". Secondo Jeffrey Lewis, esperto del Middlebury Institute of International Studies, un tunnel è stato rimesso in funzione
Nucleare, l’Iran chiude le porte a Grossi (Aiea): “Stop ai controlli nei nostri impianti”. Cnn: “Gli Usa non hanno usato bombe ‘bunker buster’ a Isfahan”.
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Gli effetti dei bombardamenti americani sui siti nucleari iraniani non sono ancora chiari, ma comincia a emergere qualche dettaglio. Jeffrey Lewis, esperto di armi e professore presso il Middlebury Institute of International Studies, ha dichiarato alla Cnn che le immagini satellitari commerciali mostrano che l’Iran ha avuto accesso ai tunnel di Isfahan, uno dei tre impianti obiettivo dei raid. “Il 26 giugno a Isfahan era presente un numero moderato di veicoli e almeno uno degli ingressi del tunnel è stato liberato da ostacoli entro metà mattina del 27 giugno”, ha detto Lewis. “Se le scorte iraniane di (uranio altamente arricchito) erano ancora nel tunnel quando l’Iran ha sigillato gli ingressi, ora potrebbero essere altrove”. Ulteriori immagini satellitari acquisite il 27 giugno da Planet Labs (nella foto l’immagine di Planet Labs) mostrano che l’ingresso ai tunnel era aperto in quel momento, secondo Lewis.

La Cnn riferisce anche che nella notte tra il 21 e il 22 giugno le forze Usa non hanno impiegato le bombe “bunker buster” per colpire Isfahan, perché la struttura si trova a un livello di profondità tale che le munizioni avrebbero probabilmente potuto rivelarsi inefficaci. E’ quanto avrebbe detto durante un briefing con i senatori Usa il capo degli Stati Maggiori Riuniti, Dan Caine, stando a quanto riportato dall’emittente televisiva sulla base di resoconti di tre persone che hanno ascoltato le dichiarazioni e di una quarta aggiornata sull’intervento. Gli ufficiali americani ritengono che nelle strutture sotterranee del sito si trovi circa il 60% delle scorte di uranio arricchito.

Nell’operazione dello scorso fine settimana i bombardieri B-2 americani hanno sganciato più di dieci bombe bunker buster sui siti di Fordow e Natanz, mentre contro quello di Isfahan sono stati lanciati da un sottomarino missili Tomahawk. Ora la Cnn racconta del briefing riservato del generale Caine, del segretario alla Difesa Pete Hegseth, del segretario di Stato Marco Rubio e del capo della Cia John Ratcliffe. Ma da parte di un portavoce di Caine è arrivato solo un “no comment”.

Da Teheran, intanto, arriva una netta presa di posizione nei confronti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. La Repubblica islamica, ha annunciato Hamid Reza Haji Babaei, vicepresidente del Parlamento iraniano citato dall’agenzia Mehr, non permetterà più a Rafael Grossi, direttore generale dell’Aiea, di visitare i suoi impianti nucleari, né permetterà l’installazione di telecamere di sorveglianza nelle strutture. La decisione giunge dopo che Teheran ha ripetutamente criticato Grossi nel corso della guerra con Israele, e a seguito della sospensione della collaborazione con l’Aiea.

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