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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 19:15 del 28 Giugno

“Non in mio nome”, artisti e volti noti per Gaza a Roma. Di Battista: “Non so come il governo dorma la notte. E poi parlano di valori?”

L'ex deputato e fondatore di Schierarsi: "I partiti dopo 60mila morti si sono svegliati. Anche chi arriva in ritardo è benvenuto, ma non dimentico il ritardo". Sul palco Silvestri, Mannarino, Margherita Vicario e a sorpresa Ghali
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“Meloni? Non so come faccia il governo della donna madre cristiana a dormire la notte, perché ha politicamente le mani sporche di sangue dei bambini palestinesi. Lei come l’Unione Europea, un’organizzazione del tutto fallita. Parlano di valori e poi non sono nemmeno in grado di applicare un pacchetto di sanzioni a uno Stato genocida e terrorista come Israele”. Ad attaccare è Alessandro Di Battista, ex deputato, che oggi fa parte dell’associazione Schierarsi, promotrice dell’iniziativa “Non in mio nome“, alla quale hanno partecipato artisti come Margherita Vicario, Daniele Silvestri e Alessandro Mannarino e giornalisti (compreso il condirettore del Fatto Quotidiano Peter Gomez) che rivendicano azioni in difesa del popolo palestinese di Gaza e della Cisgiordania. Diverse le centinaia di persone presenti, sotto i colori della Palestina e della bandiera della pace.

“Oggi Israele è governato da nazisti. Si sentono un popolo eletto come i nazisti si sentivano una razza superiore. Da qui nasce la disumanizzazione: pensano che i bambini palestinesi sono degli animali e come tali meritino di essere assassinati”, ha continuato Di Battista. Per poi sottolineare: “Per Gaza ci sono artisti importanti che ci hanno messo la faccia, fin dall’inizio. Notavo che oggi altri hanno scelto di schierarsi, sono contento, io lo chiedevo da due anni, era ora. Forse qualche manager gli ha detto che ora lo possono fare”.

Allo stesso modo come Di Battista punge anche i partiti d’opposizione, che hanno scelto nelle scorse settimane di manifestare per la Palestina: “I partiti dopo 60mila morti si sono svegliati. Oggi è meno scorretto politicamente. Anche chi arriva in ritardo è benvenuto, ma non dimentico il ritardo“, ha attaccato.

Di Battista ha poi contestato il presidente del Senato Ignazio La Russa e la presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama Stefania Craxi, dopo la mancata risposta e il silenzio di fronte alle 80mila firme consegnate lo scorso anno da Schierarsi per il riconoscimento della Palestina: “Si parla spesso di avvicinare i cittadini alla politica, poi però si portano avanti operazioni antidemocratiche come non discutere nemmeno quello che i cittadini hanno firmato”. Allo stesso modo l’ex deputato ha bocciato la retorica del governo sui ‘due popoli due Stati’: “Tajani? Quando non sa cosa dire, che gli capita molto spesso, dal governo dicono di essere a favore dei ‘due popoli due Stati’, poi la Palestina non viene riconosciuta, cosa fatta invece da altri paesi Ue. Oggi è più sovranista Sanchez che i vari Meloni, Salvini, Tajani”.

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