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Gaza, “81 morti nelle ultime 24 ore”. Trump: “Cessate il fuoco entro una settimana”

Il presidente Usa ha difeso anche il sistema istituito per la distribuzione degli aiuti sul campo, gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation
Gaza, “81 morti nelle ultime 24 ore”. Trump: “Cessate il fuoco entro una settimana”
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Nella Striscia di Gaza si continua a morire. Almeno 34 persone, riferisce l’Associated Press sul suo sito web citando personale sanitario, hanno perso la vita negli attacchi israeliani dalla tarda serata di venerdì fino a stamattina. Tra le vittime, ci sono 12 persone uccise allo Stadio Palestine di Gaza City che ospita gli sfollati, e altre otto in appartamenti, secondo il personale dell’ospedale Shifa dove sono stati trasportati i corpi.

Altre sei persone sono state uccise nel sud di Gaza quando un attacco ha colpito la loro tenda ad al Mawasi. Secondo il ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, almeno 81 palestinesi sono stati uccisi e 422 feriti nelle ultime 24 ore. E le operazioni delle Israel Defense Forces sono destinate a proseguire: il portavoce dell’esercito Avichai Adraee ha diramato un avviso di evacuazione ai residenti dell’area centrale dell’enclave.

Nel frattempo il lavoro delle diplomazie non sembra arrestarsi. Majed al Ansari, portavoce del ministero degli Esteri del Qatar afferma che i mediatori stanno collaborando con Israele e Hamas per sfruttare lo slancio del cessate il fuoco di questa settimana con l’Iran e lavorare per una tregua nella Striscia. “Se non sfruttiamo questa finestra di opportunità e questo slancio, sarà un’opportunità persa, come già accaduto di recente. Non vogliamo che accada di nuovo”, ha dichiarato al Ansari in un’intervista all’Afp.

Anche Donald Trump torna a dichiararsi ottimista e prevede che un nuovo accordo di cessate il fuoco potrebbe essere annunciato “nella prossima settimana. Ho appena parlato con alcune delle persone coinvolte”, ha detto il presidente degli Stati Uniti ai giornalisti nello Studio Ovale, dove ha riconosciuto che la situazione a Gaza è “terribile” e ha giustificato la necessità di intervenire “per ragioni umanitarie”.

“Ci stiamo impegnando perché la gente sta morendo”, ha aggiunto, alludendo ai bisogni umanitari della popolazione di Gaza e difendendo al contempo il “buon sistema” che, a suo avviso, è stato istituito per la distribuzione degli aiuti sul campo, quello gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation più volte finita al centro delle polemiche per via della sua scarsa opacità. A questo proposito, ha sottolineato che “coloro che dovrebbero prendersi cura della popolazione”, in un’apparente allusione ad Hamas, “rubano il cibo e lo vendono”, un’argomentazione che coincide con quella usata da Israele per giustificare il motivo per cui la Ghf ora controlla la distribuzione degli aiuti sul campo.

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