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Ultimo aggiornamento: 14:31 del 26 Giugno

Separazione carriere, Nordio al Senato: “I magistrati non hanno il coraggio di esprimersi a favore, temono il potere delle correnti”

Secondo il ministro le toghe dicono "sottovoce" di appoggiare la riforma
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“La magistratura è sicuramente indipendente – e deve restarlo – dal potere politico e dall’esecutivo ma non è affatto indipendente da se stessa. È vincolata da tutta quella matassa ingarbugliata di potere, che si chiama correnti, per la quale i magistrati hanno il coraggio di manifestare in piazza, ma non hanno il coraggio di dire apertamente che sono favorevoli a certi provvedimenti, come questo. Ce lo vengono a dire sottovoce ma non hanno il coraggio di dirlo in faccia, perché se lo dicessero sarebbero eliminati dalla struttura del potere delle correnti”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenendo in Aula al Senato per le repliche dopo la discussione generale sulla riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pm.

A rispondere alle affermazioni del Guardasigilli è Giovanni Zaccaro, giudice di Corte d’Appello a Roma e segretario di Area, la maggiore corrente progressista: “Il ministro Nordio in Parlamento ha descritto la magistratura italiana come una sorta di Spectre che esercita poteri occulti oppure ne è condizionata. Si tratta di accuse irrispettose, soprattutto perché non cita episodi e nomi. Evidente non ha argomenti per motivare la riforma costituzionale della magistratura che, come lui stesso ha detto, non renderà la giustizia migliore e più veloce ma rischia di mettere l’azione penale al servizio delle maggioranze di turno. Noi continueremo a spiegare ai cittadini i rischi della riforma Nordio sicuri che la sobrietà e fondatezza delle nostre ragioni farà breccia”, afferma.

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