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Governatori divisi sul rinvio delle Regionali. De Luca vuole farle slittare di 6 mesi. Giani: “Io le convoco a ottobre”

Il governatore campano: "Serve più tempo per completare i progetti Pnrr". Il presidente toscano: "La Costituzione dice 5 anni, non si sceglie quando votare a seconda di gradimenti o convenienze"
Governatori divisi sul rinvio delle Regionali. De Luca vuole farle slittare di 6 mesi. Giani: “Io le convoco a ottobre”
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Le Regioni che devono tornare al voto perché in scadenza di consiliatura non sono d’accordo su quando fissare le elezioni. A venire allo scoperto, al momento, sono due governatori di centrosinistra: Vincenzo De Luca, presidente della Campania, che come noto non può ricandidarsi perché ha già concluso i due mandati e chiede un “breve rinvio” (ad aprile) per motivi “tecnici” che riguardano il Pnrr; dall’altra parte Eugenio Giani, presidente della Toscana, che si fa forte della Costituzione che fissa a 5 anni il massimo della legislatura. Ora il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga si farà “portavoce” con il governo delle diverse sensibilità emerse nel corso della seduta straordinaria. Oltre a Toscana e Campania torneranno al voto anche Marche, Puglia e Veneto. L’eccezionalità delle elezioni in autunno è nata nel 2020 quando il voto slittò per effetto del primo lockdown dovuto alla pandemia da Covid.

De Luca aveva sollevato il tema in una lettera a Fedriga perché “ci sono interventi di assoluto valore strategico che sono in corso di realizzazione in Campania che stanno concludendo il loro iter amministrativo che rischiano di bloccarsi o di essere ritardati in maniera grave”. Nella lettera, nel merito, De Luca parla della realizzazione di nuovi ospedali e di Case di Comunità, della nuova sede della Regione, delle infrastrutture sportive, della mobilità e dell’ambiente, oltre agli “svariati interventi finanziari a valere sul Pnrr” tra cui “la realizzazione dell’Invaso di Campolattaro” nel Beneventano, che vale circa 750 milioni di euro. “Sono solo alcuni dei grandi progetti – scrive ancora De Luca – che con una leggera dilazione della scadenza elettorale possono essere messi in sicurezza e decollare”. A questo si aggiunge, sempre a quanto si è appreso, il rischio del bilancio provvisorio per i governatori delle Regioni rinnovati proprio a ridosso della scadenza finanziaria: tutte preoccupazioni che De Luca ha espresso con i suoi colleghi.

Giani parla di “una franca discussione” all’interno della Conferenza. “Vedo il rinvio davvero problematico e difficile, un po’ come per il terzo mandato” dice il presidente toscano. “La Costituzione dice che un Consiglio regionale, un presidente, deve avere un mandato di cinque anni, non di più: quindi si votò il 20 e il 21 settembre” del 2020. “Siamo in un stato di diritto – conclude – e dobbiamo rispettare le leggi che prevedono una precisa durata di mandato. La data del voto non può essere l’opzione nel gradimento o nella convenienza del presidente o di chiunque altro”. Giani è intenzionato, dice, a firmare il decreto per il voto il 12 o il 19 ottobre.

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