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Ultimo aggiornamento: 14:52 del 10 Giugno

“Ne ho le scatole piene delle polemiche. E basta, cavolo. Vado lì per sparare le mie note di pace”: così Albano sul suo concerto in Russia

Il cantante pugliese sfida le polemiche: “Se ci sarà Putin? Non c'entra nulla la politica"
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Le polemiche per il mio concerto a San Pietroburgo? Ne ho le scatole piene. E basta, cavolo. Piuttosto che avere paura è meglio avere il coraggio di vivere. Qui c’è fame di pace. Chi non lo capisce, pazienza, io andrò a sparare le mie note di pace. L’ho sempre fatto e lo farò sempre “. Con queste parole, ai microfoni della trasmissione Uno, Nessuno, 100Milan, su Radio24, Albano Carrisi replica alle critiche sollevate dopo l’annuncio del suo imminente ritorno in Russia, dove si esibirà insieme a Iva Zanicchi il prossimo 20 giugno.

Il cantante pugliese chiarisce che l’evento è stato organizzato da un’azienda italo-russa e programmato già quattro mesi fa, su iniziativa del suo impresario locale – “uno che se ne intende, e che è dentro le cose”, sottolinea – lo stesso che, come rivelato all’Ansa, gli ha fatto cantare in passato per ben quattro volte davanti a Vladimir Putin. E aggiunge: “Mi hanno riferito che la prima volta sono arrivate 350mila richieste di partecipazione. Oggi siamo arrivati a 1.180.000“.

Albano ribadisce il legame profondo con il pubblico russo: “In Russia le mie canzoni sono conosciute e amate anche più che in Italia. Per capirlo bisogna esserci stati. I russi amano il nostro paese e la sua musica. E io sarò lì per diffondere le mie note di pace, proprio come accadde il 6 luglio 1970 ad Atene, quando cantai Il ragazzo che sorride, un brano di Mikīs Theodōrakīs, davanti a 100mila persone nella Grecia dei Colonnelli. Quel giorno sentii l’entusiasmo del popolo greco dall’inizio alla fine”.

Infine, alla domanda sull’eventuale presenza di Vladimir Putin al concerto, Albano risponde: “Putin? Non c’entra nulla la politica. Non credo sia tra gli invitati. Oggi ci sono ben altre cose da risolvere, a partire dalla guerra”.

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