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“Rischio caldo torrido durante gli esami di maturità. Servono climatizzatori nelle classi”: l’appello a Valditara

A sottoscrivere il documento è il coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani: "Il diritto allo studio e il diritto al lavoro in un ambiente salubre e dignitoso sono principi fondamentali riconosciuti dalla nostra Costituzione"
“Rischio caldo torrido durante gli esami di maturità. Servono climatizzatori nelle classi”: l’appello a Valditara
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“Servono climatizzatori per poter svolgere la maturità”. A lanciare questo appello al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è il coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani. A convincere i professori a chiedere al ministero di intervenire sono le previsioni metereologiche che annunciano un’ondata di calore con temperature estremamente elevate, soprattutto nelle regioni del Sud Italia, nelle prossime settimane.

Non è la prima volta che la questione viene sollevata dagli insegnanti, dagli studenti e dai genitori. Proprio nello scorso inverno, ilfattoquotidiano.it ha raccontato di proteste a Milano, a Torino passando per Genova, Verona e Livorno con ragazzi costretti a far lezione con sciarpa e cappello. Un problema che aveva costretto i dirigenti scolastici ad acquistare termoconvettori elettrici o chiudere persino le scuole. L’assenza di impianti di condizionamento e di efficientamento energetico, in Italia, è strutturale e non episodica. Lo hanno rilevato anche “Cittadinanzattiva” e “Legambiente”. “E’ da anni che il dato sulle rinnovabili a scuola è fermo. E’ chiaro – aveva spiegato Claudia Cappelletti di Legambiente – che i fondi Pnrr non risolveranno il problema dell’efficientamento così come quello per la messa a norma degli edifici e la questione antisismica. Ci vogliono molti più soldi, ma manca una reale pianificazione. Si interviene in maniera non sistematizzata. Anche in Italia ci sono casi di scuole ben realizzate; a Pesaro è stata costruita una nuova struttura che è stata definita una delle più efficienti a livello mondiale ma queste buone pratiche non vengono replicate in altri territori. L’unità di missione sull’edilizia scolastica creata dal governo Renzi era ciò che serviva”.

Ora a puntare il dito contro le aule forno è il coordinamento: “Durante le giornate degli esami di Stato, già di per sé caratterizzate da un notevole carico emotivo e psicofisico per studenti e docenti, il caldo torrido – scrivono – rappresenta un ulteriore fattore di rischio per la salute e la serenità di tutti i soggetti coinvolti, in particolare per le persone fragili o affette da patologie croniche. È inaccettabile che in un Paese moderno e attento alla qualità dell’istruzione come l’Italia, migliaia di studenti e docenti debbano affrontare prove determinanti in condizioni ambientali al limite della sostenibilità”.

I docenti propongono a Valditara l’adozione, già per il 2025, di un piano nazionale di adeguamento climatico degli edifici scolastici, con priorità per quelli situati nelle aree climaticamente più esposte; l’erogazione di fondi straordinari per l’acquisto e l’installazione di impianti di climatizzazione portatili o fissi nelle scuole secondarie di secondo grado e la predisposizione di protocolli di tutela della salute per studenti e personale scolastico durante eventi climatici estremi.

“Il diritto allo studio e il diritto al lavoro – sottolinea il coordinamento – in un ambiente salubre e dignitoso sono principi fondamentali riconosciuti dalla nostra Costituzione e tutelati dalle convenzioni internazionali in materia di diritti umani. In tal senso, garantire ambienti scolastici adeguatamente climatizzati non è un lusso, ma una necessità impellente e un dovere istituzionale”.

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