Muore per chemio ritardata, medici insorgono contro le “cure alternative”. L’ira di Bassetti: “C’è troppa ignoranza, siamo a un punto di non ritorno”
“Siamo arrivati a un punto di non ritorno in questo paese: c’è troppa ignoranza sul tema della salute e sono davvero tante le persone che subiscono danni o muoiono per la diffusione di fake news” Così sul suo profilo X, Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del policlinico di Genova, inizia un durissimo post contro le cosiddette “cure alternative” che rischiano di portare malati gravi alla morte per la mancata fiducia nella scienza. L’attacco di Bassetti nasce da una tragica storia della provincia Vicenza dove, secondo quanto riportato dal Giornale di Vicenza, due coniugi sarebbero indagati con l’ipotesi di omicidio volontario, perché avrebbero impedito “cure adeguate” per il loro figlio adolescente ammalato di cancro, poi deceduto.
Il caso sarebbe stato portato all’attenzione della magistratura dai servizi sociali del comune dove abita la famiglia. Il rapporto è stato dapprima trasmesso alla Procura della repubblica per i Minorenni di Venezia, e quindi alla Procura vicentina, dove è stato aperto il fascicolo d’indagine e formulata l’ipotesi di reato. Dopo la diagnosi della malattia, l’adolescente era stato visitato da un consulente della Procura, secondo cui non gli sarebbero state somministrate le cure necessarie. Nelle scorse settimane la polizia giudiziaria ha ascoltato i due genitori, ripercorrendo la vicenda e le scelte di cura. Il reato potrebbe portare al processo in Corte d’Assise. Per Bassetti la vicenda dimostra i rischi dell’ignoranza diffusa in campo medico: “Questo vale soprattutto per i genitori che decidono di non curare i propri figli con le terapie oncologiche ufficiali – ma di seguire invece qualche personaggio che li convince che ci si può curare con la cacca di capra o le lampade di sale – ma vale anche per l’omeopatia o chi non vaccina i figli e li mette a rischio di malattie infettive invalidanti, come il morbillo. Della salute dei minori chi se ne deve occupare? La salute e la vita di un minore non possono dipendere dal grado di cultura di un genitore che può decidere se affrontare o meno un trattamento anti-cancro o di una infezione”.
Bassetti non è l’unico ad aver fatto sentire la sua voce dal mondo medico. Salvo Di Grazia, medico ospedaliero del Ssn e divulgatore anti-bufale su X (@MedBunker), ha rinforzato la dose: “Anche in questo caso. Hanno scelto loro per un giovanissimo figlio. Peccato ci sia ancora gente convinta che certe truffe siano cure misteriose e alternative. Pensate a quanti avvoltoi ci sono in giro”. “Quando si parla di salute la disinformazione può letteralmente uccidere – spiega il virologo Roberto Burioni -. La legge dovrebbe difendere i più deboli e un ragazzino di tredici anni che ha avuto la sfortuna di essere colpito da una gravissima malattia avrebbe bisogno di essere protetto. Purtroppo non sempre succede” “La notizia della morte di un adolescente malato di cancro, le cui cure sarebbero state ostacolate dai genitori, scuote le coscienze e impone una riflessione seria – aggiunge Rossana Berardi, ordinario di Oncologia all’Università politecnica delle Marche le cui dichiarazioni sono state riportate dal Corriere del Veneto -. Non intendiamo entrare nel merito dello specifico caso, sul quale sta giustamente indagando la magistratura. Ma non si può ignorare il dolore che suscita una vicenda come questa e le domande etiche, mediche e sociali che solleva”.