Il mondo FQ

L’ex ministro israeliano Lieberman: “Netanyahu arma un gruppo filo-Isis a Gaza per combattere Hamas”

Una strategia simile a quella utilizzata in passato dal premier Netanyahu ha già portato all'ascesa del partito armato palestinese
L’ex ministro israeliano Lieberman: “Netanyahu arma un gruppo filo-Isis a Gaza per combattere Hamas”
Icona dei commenti Commenti

Se Hamas non può essere sconfitta con le bombe, Israele prova a farlo minando la sua leadership. Ma con una strategia molto simile a quella utilizzata proprio da Benjamin Netanyahu anni fa e che ha permesso la definitiva ascesa del partito armato palestinese. Secondo quanto ha affermato alla tv Kan l’ex ministro della Difesa, Avigdor Liberman, lo Stato ebraico sta armando un gruppo jihadista di Gaza che ha giurato fedeltà allo Stato Islamico con l’obiettivo di combattere il Movimento Islamico di Resistenza dall’interno della Striscia.

I media nazionali ritengono che il riferimento dell’ex esponente dell’esecutivo israeliano sia al clan Abu Shabab che negli ultimi giorni è stato visto operare in una zona adiacente al valico di Kerem Shalom che separa Israele dall’enclave palestinese e che è sotto il pieno controllo militare delle Forze di Difesa israeliane (Idf). Fonti della Difesa sentite dal Times of Israel riferiscono che da Tel Aviv sono stati forniti Kalashnikov e altre armi ai membri del gruppo con il benestare anche del premier Benjamin Netanyahu, ma senza il consenso del gabinetto di guerra.

Un déjà vu che riporta il Paese indietro di decenni, quando proprio l’attuale primo ministro, preoccupato per una possibile unità palestinese che avrebbe facilitato il percorso verso la creazione di uno Stato di Palestina, decise di favorire l’ascesa di Hamas nella Striscia, sia procedendo a un sempre maggiore isolamento dell’enclave palestinese, dove nel 2006 il gruppo prenderà il potere cacciando poi gli esponenti di al-Fatah, sia permettendo il flusso di denaro del Qatar che serviva a finanziare la lotta di Hamas. Attentati contro israeliani e lotta interna alle diverse realtà palestinesi non hanno fatto altro che contribuire al successo di Netanyahu e la sua permanenza al governo, facendo però crescere quel partito armato che oggi viene indicato come il principale nemico dello Stato di Israele. Lo stesso errore commesso dagli americani quando decisero di armare e finanziare i mujaheddin in Afghanistan. Ma il premier israeliano non sembra aver imparato ancora la lezione.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione