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Gli Usa bocciano la risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite

Il testo definiva "catastrofica" la situazione umanitaria e auspicava "la revoca immediata e incondizionata di tutte le restrizioni all’ingresso degli aiuti umanitari. L’ambasciatrice americana Dorothy Shea: "E' inaccettabile. Hamas e altri terroristi non devono avere un futuro a Gaza"
Gli Usa bocciano la risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
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La risoluzione su un cessate il fuoco a Gaza è stata come da attese bocciata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nonostante il voto favorevole di 14 paesi, a causa del no degli Stati Uniti. L’ambasciatrice americana Dorothy Shea ha annunciato il veto di Washington definendo “inaccettabile per diversi motivi” la risoluzione e sostenendo che “comprometterebbe gli sforzi diplomatici per raggiungere un cessate il fuoco che rifletta la realtà sul campo e rafforzerebbe Hamas”. Ha aggiunto che “traccia anche una falsa equivalenza tra Israele e Hamas”, mentre “Hamas e altri terroristi non devono avere un futuro a Gaza”.

La votazione segna la prima volta, da quando alla Casa Bianca è tornato Donald Trump, che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu discute una risoluzione sostanziale relativa alla guerra a Gaza. Il testo redatto dai 10 membri eletti del Consiglio Onu con mandato biennale chiedeva “un cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente, rispettato da tutte le parti”, e il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e da altri gruppi dopo l’attacco a sorpresa del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele. Inoltre, definendo “catastrofica” la situazione umanitaria a Gaza, auspicava “la revoca immediata e incondizionata di tutte le restrizioni all’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e la loro distribuzione sicura e senza ostacoli su larga scala, anche da parte delle Nazioni Unite e dei partner umanitari”.

Dopo giorni di sparatorie sulla folla affamata che faceva la fila per ricevere aiuti alimentari sui quali Washington e Tel Aviv hanno preteso il monopolio nella Striscia, ieri l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk aveva affermato che gli “attacchi mortali” intorno ai siti di aiuti sono “crimini di guerra“, “immorali” e inaccettabili.

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