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Ultimo aggiornamento: 13:13 del 4 Giugno

“Per il governo l’emergenza sono le proteste, non gli evasori. M5s abolirà il decreto Sicurezza”: l’intervento di Scarpinato

L'intervento del senatore dei 5 stelle a Palazzo Madama: "Devastante messaggio di regressione democratica e di involuzione autoritaria dello Stato"
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Il Movimento 5 stelle abolirà il decreto Sicurezza. Lo ha detto il senatore Roberto Scarpinato, ex procuratore generale di Palermo, intervenendo a Palazzo Madama durante il dibattito sul provvedimento fortemente voluto dalla destra. “Il M5s non solo voterà contro questa legge, ma si impegnerà davanti agli elettori a inserire nel proprio programma politico al primo punto l’abolizione di questa legge vergogna e di ripristinare la legge costituzionali”, ha detto l’ex magistrato.

Scarpinato ha fatto una lunga disamina sulle manifestazioni di dissenso espresse nel passato, citando gli scontri a Genova durante il G8 del 2001 e l’incursione nella scuola Diaz. “Nel 2010 la Cassazione confermò le condanne di 25 persone per le violenze alla scuola Diaz al G8 di Genova del 2001, nel 2015 la Corte Europea dei diritti umani condannò l’Italia per non aver approvato una legge sulla tortura, nel 2017 il Parlamento finalmente introdusse in Italia il reato di tortura. Nel 2018 Giorgia Meloni disse che il suo partito aveva presentato una proposta per abolirlo, impegnandosi a restituire piena libertà di azione e garanzie di impunità anche alle frange più violente delle forze di polizia. Oggi quella promessa viene mantenuta di fatto con il decreto Sicurezza, un devastante messaggio di regressione democratica e di involuzione autoritaria dello Stato. Non solo, per fare capire meglio l’aria che tira, il governo ha promosso a nuovo questore di Monza Filippo Ferri, condannato definitivamente per i fatti del G8 di Genova”, ha detto il senatore del partito di Giuseppe Conte.

“Cosa ha spinto il governo a ricorrere con urgenza ad un decreto legge che sostituisse il precedente Ddl? – si è chiesto Scarpinato – Grandi evasori, colletti bianchi che commettono reati economici o i casi di corruzione seriale e molecolare che da Bolzano a Palermo infestano il Paese? No, secondo il governo il pericolo per la Nazione sono i lavoratori licenziati, gli ecoattivisti, i detenuti e altre persone che protestano in maniera non violenta contro lo stato attuale delle cose. Per non parlare del gravissimo fenomeno criminale dell’accattonaggio, contro cui il governo ha schierato un bazooka normativo, che prevede persino l’uso delle intercettazioni. La verità che ormai tutti conoscono è che per contrastare la criminalità di sussistenza, la soluzione non è il diritto penale ma sono le politiche sociali ed economiche che rimuovano degrado, marginalità e ignoranza. Ma al governo non importa: perché buttare soldi pubblici per i poveri, che forse neanche votano, quando si può lucrare a costo zero il consenso elettorale di altri illudendoli che basti agitare lo spauracchio di nuovi reati per fare sparire problemi sociali e reati? ll M5S si impegna sin da ora a mettere tra i primi punti del proprio programma elettorale l’abrogazione di questa legge per ripristinare la legalità costituzionale”.

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