Un bagno in piscina e finiscono all’ospedale: ricoverati 5 bimbi, uno in terapia intensiva. Struttura sequestrata
Una domenica in piscina si è trasformata in un incubo per le famiglie di cinque bambini che sono finiti in ospedale dopo un bagno. Il fatto è accaduto in un impianto di via Capanna Murata, nella zona della Borghesiana, alla periferia di Roma. Dai primi riscontri è emerso che il malore sia legato a un’intossicazione da cloro. Uno dei bimbi, di nove anni, è in terapia intensiva e rischia gravi danni neurologici. Non risponde alle terapie. Tutti i piccoli – tre bambini di 5,7 e 11 anni e una bambina di 7 – sono stati immediatamente soccorsi e trasportati in ospedale, al policlinico Umberto I, per irritazioni cutanee e difficoltà respiratorie. Due sono stati già dimessi. Sono fratelli quattro dei cinque bambini portati in ospedale.
Le indagini – Stando a quanto ricostruito finora, intorno alle 10, i bimbi stavano facendo il bagno nella piscina di un centro sportivo quando uno avrebbe detto alla mamma: “L’acqua sta diventando gialla”. Sul posto è intervenuto il 118. Sulla vicenda indaga la polizia. La procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reati di lesioni gravissime. Nel pomeriggio, l’impianto di clorificazione e la piscina sono stati sequestrati allo scopo di analizzare l’acqua. Sul posto, nel primo pomeriggio, sono stati inviati gli ispettori della Asl; obiettivo è accertare se ci sia stato o meno un malfunzionamento dell’impianto. Sul posto gli uomini della Polizia scientifica e del distretto Casilino. Una prima informativa di reato, con l’ipotesi di lesioni gravi, è attesa in Procura a Roma. La polizia ha ascoltato un uomo 27 anni, C.S., responsabile del centro sportivo. Per il momento non risultano persone indagate.
Il responsabile della struttura, la Iperium Eventi in via della Capanna Murata, ha detto all’Adnkronos che “c’era poca pressione. All’improvviso si è accumulata e in un attimo è fuoriuscito solo cloro dalle bocchette vicino alle quali si trovavano i bambini. Solo in quel punto, perché dall’altra parte non è successo niente e in vasca c’erano altre persone. D’altronde parla il ‘libro del cloro’. Alle 9.30, quando come sempre abbiamo verificato, era perfetto e i valori erano normali”.
Il papà – “Il programma non era quello che è poi stato. In piscina saremmo dovuti andare tutti insieme nel pomeriggio, perché io ieri mattina ero a sfilare ai Fori imperiali. Ero proprio sul primo mezzo dell’esercito a rendere gli onori della bandiera di guerra. Ma Mattia aveva pressato tantissimo per andare subito, così mia moglie ha dovuto anticipare la tabella di marcia e portarli subito. Appena è finita la parata, ho ricevuto la chiamata. Stavano tutti sulle ambulanze, diretti al policlinico Umberto I” racconta all’Adnkronos il papà di quattro dei cinque bambini intossicati dopo il bagno in piscina ieri mattina, in zona Borghesiana.
“Li ho raggiunti subito – continua – I dottori non si sbilanciano. Ieri ho assistito al tentativo di risveglio di Mattia, che però non c’è stato. Lo hanno portato a fare una risonanza, ma al momento è in coma farmacologico, ma non ci dicono se è stazionario, niente. Non abbiamo notizie. Anche io ho nuotato tanti anni – spiega il papà di Mattia – ma quando c’erano dei problemi in acqua avvisavano per farci uscire un paio d’ore per dare il tempo al cloro di diluire. Invece credo che lì non ci sia stata quella persona pronta ad avvertire. Oltretutto, siamo tornati nel pomeriggio a riprenderci le cose – conclude – e in piscina c’era gente”.
L’esperto – Quello dei cinque bambini “è solo l’ultimo episodio di una lunga serie che solleva crescenti preoccupazioni sul tema della sicurezza nelle piscine italiane. I prodotti chimici normalmente utilizzati per la disinfezione delle acque delle piscine, come ad esempio ipoclorito di sodio e di calcio, acido solforico, acido tricloroisocianurico, sono classificati come pericolosi perché in gran parte corrosivi” afferma Alessandro Miani, presidente della Sima (Società Italiana di Medicina Ambientale).
“Nel caso in cui ipocloriti e cloroisocianurati- ha poi specificato il dottor Miani – vengano a contatto con i correttori di acidità (acido solforico, cloridrico, ecc. – ndr) possono liberare cloro gassoso, gas tossico per inalazione responsabile di intossicazioni acute anche molto gravi in pochi sanno che sostanze molto diffuse come cloro e ammoniaca causano nell’uomo gravi ustioni a naso, gola, occhi, trachea e grandi vie aeree anche solo dopo pochi minuti dall’esposizione, e provocano spesso tosse ed emissione di sangue con l’espettorato, oltra a conati di vomito e difficoltà respiratorie”. Miani ha poi concluso specificando che i disturbi più frequenti causati dal cloro sono: “Congiuntiviti, bronchiti croniche, disturbi neuropsichici, insufficienza renale. In caso di esposizione prolungata e massiccia si può arrivare a complicanze più gravi, come lesione delle vie aeree e infezioni polmonari” e che le categorie maggiormente a rischio sono: “I lavoratori addetti alla produzione di insetticidi, disinfettanti, metallurgia, e quelli che operano nel campo della potabilizzazione delle acque”.