Una nube di fumo alta chilometri si è levata sull’Etna, dove è in corso una intensa fase eruttiva. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, fa sapere che alle 9,24 si è determinato un flusso piroclastico “probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di sud-est“. Il materiale caldo, da osservazioni preliminari, sembra non avere oltrepassato l’orlo della Valle del Leone. Nel frattempo l’attività esplosiva dal cratere è passata a fontana di lava. Il tremore vulcanico ha raggiunto valori molto alti e anche l’attività infrasonica risulta elevata.
Il bollettino per l’aviazione ha segnalato all’inizio “allerta rossa” con previsione “arancione”. In serata il livello è diventato giallo. Nelle scorse ore è stata segnalata la ricaduta di modesta entità di cenere fine in località Piano Vetore. “Ho sentito ora l’Ingv, è tutto normale e sotto controllo”, commenta Enrico Tarantino, sindaco di Catania. “Non c’è alcuna criticità, è un fenomeno che si ripete e, tra l’altro, alla luce del monitoraggio del vulcano era già previsto ed era stato impedito l’accesso delle aree sommitali. È la nostra montagna, che ormai abbiamo iniziato a conoscere in ogni sua manifestazione”.
Il direttore dell’Osservatorio Etneo, Stefano Branca, parlando con l’Adnkronos ha detto che “era dal febbraio 2021” che sull’Etna non si registrava un’attività vulcanica così intensa. “Rimane comunque un livello di pericolosità limitato nell’area sommitale, il cui accesso è stato subito chiuso ai turisti. Questo episodio rientra in fenomeni meno frequenti, ma che comunque ormai caratterizzano l’attività esplosiva dell’Etna negli ultimi 20 anni. Ora il fenomeno sta andando a regredire, mentre la fase pericolosa si è ormai conclusa. Il sistema di Protezione Civile funziona molto bene perché la zona sommitale era stata già chiusa preventivamente e tutto il sistema di allertamento ha funzionato”.