Il mondo FQ

Le Regioni incalzano il governo, dopo Emilia e Puglia anche la Toscana. Giani: “Riconoscere lo Stato di Palestina e che Netanyahu viola i diritti umani”

In un post il governatore annuncia di volere sollecitare il nostro esecutivo attraverso una deliberazione formale in Consiglio Regionale
Le Regioni incalzano il governo, dopo Emilia e Puglia anche la Toscana. Giani: “Riconoscere lo Stato di Palestina e che Netanyahu viola i diritti umani”
Icona dei commenti Commenti

Dopo che Puglia ed Emilia-Romagna hanno deciso di interrompere le relazioni con Tel Aviv, anche il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani prende posizione contro il governo di Netanyahu. “Porterò in Consiglio regionale una deliberazione formale di sollecitazione al governo italiano affinché riconosca lo Stato di Palestina come libero, sovrano e autonomo – ha scritto su Instagram-. Il riconoscimento formale dello Stato di Palestina (obiettivo a cui il governo Netanyahu e in particolare i suoi ministri di estrema destra si oppongono con fermezza, ndr), anche agli effetti del diritto internazionale, può infatti svolgere una funzione di deterrenza maggiore nei confronti delle continue e ingiustificate incursioni e bombardamenti da parte delle forze del governo israeliano nel territorio della Striscia di Gaza“.

Visualizza questo post su Instagram

Un post condiviso da Eugenio Giani (@eugenio_giani)

Giani specifica inoltre che chiederà “che il governo italiano riconosca nei comportamenti di Netanyahu e del suo governo una continua violazione dei diritti umani, diritti inviolabili e appartenenti ad ogni individuo, così come affermato dalle Nazione Unite nella Dichiarazione Universale. E che affermi l’intollerabilità dell’azione del governo israeliano, il quale sta perpetrando crimini di guerra ai danni del popolo palestinese, in particolare bambini, donne e anziani. Da domani, lunedì 2 giugno, – conclude – la bandiera dello Stato di Palestina sarà esposta davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta regionale”.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione