Una donazione di 40 milioni di euro in Bitcoin costringe il ministro ceco della Giustizia alle dimissioni
Un uomo condannato per reati legati al darknet ha donato 468 bitcoin – circa 40 milioni di euro al valore attuale – al ministero della Giustizia ceco, spingendo il titolare del dicastero Pavel Blazek alle dimissioni. L’affaire è stato svelato dal sito DenikN.cz e, secondo il ministero, tutto era conforme alla legge. Ma la polizia sostiene che le criptovalute provengano evidentemente da attività illegali e che il condannato, Tomas Jirikovsky, voleva legalizzare gli altri proventi dei suoi crimini donandone una parte allo Stato.
Jirikovsky in effetti disponeva, su un portafoglio elettronico inizialmente sequestrato dalla polizia, di un totale di oltre 1561 bitcoin per un valore di circa 3 miliardi di corone ceche (120 milioni di euro). Il pregiudicato è stato l’architetto del più grande mercato darknet di farmaci da prescrizione della Repubblica Ceca: solo nel 2013 sulla piattaforma Sheep Marketplace hanno avuto luogo più di 11.000 transazioni in Bitcoin e Jirikovsky ha ricevuto una commissione per ognuna di esse. Quando Sheep Marketplace è stato chiuso, Jirikovsky ha convertito i bitcoin degli utenti, che allora valevano oltre 16 milioni di corone (640.000 euro).
Successivamente è stato arrestato dalla polizia e condannato nel 2017 dopo una complessa indagine. È stato rilasciato nel 2021 e all’inizio del 2025, dopo una lunga battaglia legale, il tribunale gli ha restituito il pc confiscato dalla polizia che conteneva un portafoglio di bitcoin e i relativi codici di accesso. Lo scandalo della donazione ha portato Blazek al passo indietro, motivato dicendo di non voler danneggiare la reputazione del governo.
Dai Bitcoin donati lo Stato ha ricevuto decine di milioni tramite aste elettroniche pubbliche. Blazek ha dichiarato di voler distribuire il denaro all’interno del sistema giudiziario ceco, ad esempio alle vittime di reati, alla lotta contro la criminalità informatica o al servizio penitenziario della Repubblica Ceca, che si trova in difficoltà finanziarie.