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Garlasco, i pm rianalizzano il traffico telefonico di Sempio e degli amici la mattina del delitto

Per inserire Andrea Sempio sulla scena del crimine - anche se non sarebbe ancora stato ipotizzato con quale mezzo avrebbe raggiunto e lasciato la villetta - gli inquirenti hanno anche ampliato la possibile finestra temporale dell’omicidio
Garlasco, i pm rianalizzano il traffico telefonico di Sempio e degli amici la mattina del delitto
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Proseguono le indagini della procura di Pavia sul delitto di Garlasco che ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio. Nell’ampia riscrittura, allo stato preliminare, da parte dei pm ci sono anche i tabulati del cellulare del 37enne, all’epoca uno degli amici 18enni di Marco Poggi, fratello della vittima. Secondo gli accertamenti, condotti dai carabinieri di Milano, sarebbero stati registrati sei contatti telefonici con gli amici Roberto Freddi e Mattia Capra, entrambi non indagati, la mattina in cui Chiara Poggi venne uccisa nella villetta di via Pascoli. Contatti di cui, secondo i pm di Pavia, non venne fatto alcun cenno nei verbali delle testimonianze dei ragazzi, che all’epoca erano poco più che maggiorenni, e su cui gli inquirenti hanno voluto fare approfondimenti con le nuove audizioni iniziate già nelle scorse settimane e con in sequestri dei vecchi telefoni.

I sei contatti telefonici – Il traffico telefonico di Sempio rianalizzato prospetta sei contatti telefonici tra le 9.58 e le 12.18 del 13 agosto 2007: una primo contatto dal cellulare di Sempio a Capra alle 9.58 della durata di un secondo e verosimilmente senza risposta, un sms da Capra a Sempio alle 11.10, una chiamata da casa Sempio al cellulare del ragazzo di 40 secondi alle 11.25. Poi, ancora un sms da Sempio a Freddi alle 11.59, un altro da Freddi a Sempio alle 12.12, una telefonata di 33 secondi da Sempio a Capra alle 12.17 e un sms di Sempio a Freddi un minuto dopo. Stando a quanto emerge dall’analisi sui tabulati, l’utenza di Sempio agganciò sempre la cella di Garlasco, anche se il gestore telefonico riferì che quella di Vigevano, dove disse di essere andato in libreria (è il caso dello scontrino del parcheggio), poteva comunque sovrapporsi a quella di Garlasco. Una cosa, però, è certa: stando alla rilettura degli accertamenti, alle 11.25 Sempio era sicuramente fuori casa, perché ricevette una chiamata dalla sua abitazione sul cellulare.

Le dichiarazioni di Freddi e Capra – Nel verbale di 18 anni fa, Roberto Freddi disse che era “rimasto a casa tutto il giorno insieme ai miei genitori“. Una versione confermata anche dal padre, che sostenne che Roberto era lo aveva “aiutato nel lavoro di tinteggiatura”. Anche Mattia Capra, stando a quanto testimoniato, avrebbe passato la maggior parte del tempo in casa, essendo uscito “unicamente per fare la spesa“, non ricordandosi bene a che ora. L’analisi dei tabulati, però, dimostrerebbe che entrambi, da poco prima delle 10, non erano più a Garlasco (il primo almeno fino alle 12.12 e il secondo fino alle 11.10). Tutti aspetti su cui gli inquirenti della Procura diretta da Fabio Napoleone, coi carabinieri del Nucleo investigativo di Milano, stanno facendo approfondimenti.

L’ora dell’omicidio – Per inserire Andrea Sempio sulla scena del crimine – anche se non sarebbe ancora stato ipotizzato con quale mezzo avrebbe raggiunto e lasciato la villetta – gli inquirenti hanno anche ampliato la possibile finestra temporale dell’omicidio, rispetto a quella tra le 9.12 e le 9.35 della sentenza di condanna definitiva per Stasi. Il mezzo è importante perché come è noto i Sempio avevano una macchina e la bici utilizzata dall’allora 18enne era rossa e da uomo, in contrasto con la descrizione della testimone che vide una bici nera da donna davanti alla villetta.

I dubbi degli investigatori riguardano anche dichiarazioni – messe a verbale o riportate sui media in questi giorni – di una frequentazione da parte di Sempio di tutta la casa dei Poggi, quando negli anni precedenti si era parlato nelle testimonianze solo della sala con la tv e la playstation e della camera di Chiara, dove i ragazzi giocavano sul suo pc. E ciò, come veniva riportato anche nel provvedimento di archiviazione del 2017, avrebbe potuto giustificare anche un’eventuale presenza del Dna di Sempio sulle unghie di Chiara, come “contatto mediato” dalla testiera del pc. A ogni modo, gli inquirenti stanno pure rivalutando, da quanto si è saputo, se fossero davvero così frequenti le ‘visite’ di Sempio nella camera di Chiara per giocare ai videogiochi col fratello e gli amici.

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