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Il Consiglio d’Europa sull’Italia: “Serve studio su razzismo nelle forze dell’ordine”. Meloni: “Vergogna”. Mattarella invita il capo della polizia

Critiche da diversi esponenti dei partiti di governo: il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso la sua "solidarietà" alle forze dell'ordine
Il Consiglio d’Europa sull’Italia: “Serve studio su razzismo nelle forze dell’ordine”. Meloni: “Vergogna”. Mattarella invita il capo della polizia
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L’appello è rivolto al governo italiano per condurre “al più presto uno studio indipendente sul fenomeno della profilazione razziale nelle sue forze di polizia“. Una raccomandazione, “per poter valutare la situazione”, che arriva dal presidente della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa (Ecri), Bertil Cottier. “È un fenomeno crescente in molti Paesi europei, agenti di polizia fermano le persone basandosi sulla base del colore della pelle, o sulla loro presunta identità o religione, tutto ciò viola i valori europei“, ha aggiunto in conferenza stampa Tena Simonovic Einwalter, vicepresidente dell’Ecri. Dichiarazioni che hanno provocato la reazione dei più alti vertici dello Stato. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato a colloquio per domattina il capo della Polizia Vittorio Pisani per riconfermare stima e fiducia della Repubblica nelle forze dell’ordine, “la cui azione si ispira allo spirito democratico e ai valori della Costituzione”, si legge in una nota del Quirinale. “Parole semplicemente vergognose“, le definisce Giorgia Meloni. “È falso quello che viene scritto”, aggiunge il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani mentre il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso la sua “solidarietà, stima e gratitudine” alle “nostre donne e ai nostri uomini in divisa, che tutti i giorni – con grandi sacrifici e mettendo a rischio la propria vita – garantiscono la sicurezza e la salvaguardia dei diritti di tutti”.

“Nel nostro report annuale 2024 non citiamo Paesi nello specifico, ma basandoci sui report paese già pubblicati in passato, tra cui quello sull’Italia, possiamo certamente dire che il problema della profilazione razziale nell’operato delle forze dell’ordine è un problema che si riscontra frequentemente in Italia e Francia“, ha aggiunto Tena Simonovic Einwalter parlando durante la presentazione del rapporto dell’Ecri. “Si sono osservati invece margini di miglioramento nelle forze di polizia britanniche sul fenomeno della profilazione razziale. Uno dei mezzi che ha aiutato molto a migliorare l’operato delle forze dell’ordine, e aiutato la raccolta dati per effettuare studi a riguardo, è l’utilizzo di bodycam da parte degli agenti di polizia”, ha spiegato Els Katsman, esperta dell’Ecri.

Non è la prima volta che l’organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa, critica l’Italia. Nel suo ultimo rapporto diffuso il 22 ottobre scorso, otto anni dopo l’ultima valutazione, ci sono anche lunghi passaggi sul “discorso pubblico e politico” che, in Italia, è “sempre più xenofobo”. E vengono stigmatizzate “le critiche indebite che mirano a minare l’autorità dei singoli giudici che decidono sui casi di migrazione”. Un’analisi che aveva già provocato le proteste del governo, Giorgia Meloni in primis. Ma anche l’irritazione del capo dello Stato Sergio Mattarella.

E le ultime dichiarazioni dei vertici di Ecri provocano ancora le critiche del governo italiano. “Tutti conoscono i numerosi episodi in cui agenti delle Forze dell’Ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari, – scrive su X la premier Meloni – mentre svolgono il proprio dovere con coraggio, dedizione e rispetto della legge. Purtroppo non è la prima volta che alcuni organismi del Consiglio d’Europa – finanziato anche con i soldi dei cittadini italiani – si abbandonano a giudizi infondati, frutto di un approccio ideologico e di pregiudizi evidenti“. Tajani aggiunge: “Sono talmente astruse le osservazioni nei confronti della nostra polizia che se non fossero offensive sarebbero ridicole. Vanno respinte al mittente”.

Protestano anche i sindacati di polizia. “L’ennesimo intervento del Consiglio d’Europa rappresenta un attacco ingiustificato nei confronti di chi indossa una divisa e che ogni giorno garantisce la sicurezza dei cittadini”, dichiara Domenico Pianese, segretario generale di Coisp. “È inaccettabile – sostiene Pianese – che si continui a costruire una narrazione distorta basata su pregiudizi ideologici e senza alcun dato concreto, mettendo perfino in discussione il lavoro di chi opera in prima linea contro criminalità e illegalità. Le Forze dell’ordine italiane – aggiunge – non ‘fermano’ le persone in base al colore della pelle, alla religione o all’apparenza, ma agiscono sulla base di comportamenti sospetti e dinamiche operative che nulla hanno a che vedere con il razzismo. Chi insinua il contrario – conclude Pianese – dimostra di non conoscere la realtà italiana e neppure il contesto di crescente complessità e rischio in cui oggi si muovono i nostri operatori”.

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