Le famiglie possono scegliere l’insegnante di sostegno: bocciato il ricorso dei sindacati. Che accusano: “Inaccettabile”
I giudici del tribunale amministrativo regionale del Lazio bocciano le organizzazioni sindacali sulla questione della continuità dei docenti a tempo determinato sui posti di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026 approvata dal Governo Meloni con il decreto ministeriale 32/2025. Per i togati, i sindacati non sono legittimati ad agire in giudizio quando la questione non riguarda un interesse omogeneo dell’intera categoria, ma può dividere i docenti in posizioni contrastanti: “Gli insegnanti che aspirano ad essere confermati nell’attuale incarico – cita il provvedimento – hanno interesse alla conservazione delle disposizioni contestate e, pertanto, vi è una parte della categoria rappresentata presso la quale è diffuso un interesse opposto a quello di cui le organizzazioni sindacali assumono di farsi portatrici”. A cantar vittoria è il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara che in un comunicato diffuso nel pomeriggio spiega: “Prosegue dunque la nostra azione a tutela degli studenti con disabilità, consentendo alle famiglie di poter chiedere la conferma del docente di sostegno, che ha lavorato per l’anno in corso con il proprio figlio. Siamo convinti che la continuità didattica, soprattutto per i ragazzi più fragili, sia un valore fondamentale, che va promosso anche quando si tratta di docenti con contratto a tempo determinato. Si rafforza, e continuerà sempre, il nostro impegno per garantire a tutti gli studenti effettive condizioni di valorizzazione”.
Totalmente contrari i sindacati che – Cisl esclusa – intervengono tutti a difesa dell’istanza presentata. A farsi sentire per prima la Flc Cgil che ha presentato questo ricorso con la Gilda: “Si tratta di una decisione inspiegabile e inaccettabile, in quanto il Tar non è entrato nel merito della questione. Siamo contrari a una norma non rispondente ai bisogni degli alunni con disabilità e che è essa stessa divisiva, perché lede i diritti dei lavoratori precari”. Dello stesso parere il segretario nazionale della Gilda: “Riteniamo che le sentenze si rispettino ma probabilmente non è stato capito il senso del ricorso che abbiamo presentato. Siamo convinti – dice Vito Carlo Castellana – che la continuità didattica deve essere garantita ma non in questo modo. Se si procederà con questa misura, che prevede la richiesta di conferma del docente da parte della famiglia, la questione non sarà risolta, al contrario, avremo problemi di contenziosi e di un carico burocratico maggiore per le scuole e uffici scolastici, paralizzando in alcuni casi le nomine, dal momento che la scuola si regge solo sui docenti non di ruolo”.
Ad unirsi alle voci contrarie ai giudici è anche Giuseppe D’Aprile, segretario nazionale della Uil Scuola: “Non è questo il modo di garantire la continuità didattica agli alunni con disabilità, che, invece, si può realmente concretizzare con l’utilizzo delle graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) di prima fascia, come ulteriore canale strutturale di assunzione per coprire i posti rimasti vacanti, una volta terminate le immissioni in ruolo dalle graduatorie ad esaurimento e da quelle concorsuali. E’ necessario disinnescare questo meccanismo di selezione dei docenti che lede gli alunni con disabilità, la professionalità e la dignità di ogni insegnante e dell’intero sistema scolastico”. A stupirsi della decisione è anche il presidente dell’Anief Marcello Pacifico che si è speso con un altro ricorso. A schierarsi con il Governo resta, invece, la Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap che attraverso il suo presidente Vincenzo Falabella fa sapere che “questa sentenza afferma con chiarezza che la continuità educativa non è un optional o una semplice comodità organizzativa, bensì una condizione essenziale per garantire il diritto all’istruzione. Troppo spesso abbiamo assistito allo svilimento di percorsi educativi faticosamente costruiti, vanificati dal continuo avvicendarsi di figure di riferimento”. Ora entro il 31 maggio, il dirigente scolastico dovrà acquisire l’eventuale richiesta di continuità dalla famiglia dell’alunno con disabilità e valutare se sussistano le condizioni per confermare il docente. Al verificarsi di tutte le condizioni, si procederà alla conferma del docente con precedenza assoluta rispetto alle operazioni informatizzate per le supplenze, sul posto precedentemente assegnato.