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Referendum 8 e 9 giugno, Magi diffida la commissione di vigilanza Rai: “Modifichi il regolamento che disciplina l’informazione sui quesiti”

Secondo il segretario di +Europa, il documento non riconosce al comitato promotore spazi di comunicazione dedicati nelle trasmissioni radiotelevisive "nei quali esso possa illustrare il quesito referendario promosso e sostenuto dalla frazione del corpo elettorale che istituzionalmente rappresenta"
Referendum 8 e 9 giugno, Magi diffida la commissione di vigilanza Rai: “Modifichi il regolamento che disciplina l’informazione sui quesiti”
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Due settimane fa aveva annunciato azioni legali contro l'”oscuramento” dei referendum dell’8 e 9 giugno che il governo, aveva detto, “sta operando per mezzo dell’informazione pubblica”. Ora il segretario di +Europa, Riccardo Magi, presidente del comitato promotore del referendum sulla cittadinanza, ha inviato una lettera di diffida alla Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi perché si riunisca d’urgenza per modificare il regolamento che disciplina le modalità con cui la Rai deve garantire l’informazione sul voto dell’8 e 9 giugno.

“La delibera sul regolamento approvata il 2 aprile 2025 – scrive Magi nella lettera indirizzata alla presidente Barbara Floridia – si è sin da subito dimostrata del tutto inadeguata rispetto agli obiettivi che la stessa pure dichiara di perseguire”. È “illegittima nella parte in cui non riconosce al Comitato promotore del Referendum Cittadinanza gli spazi di comunicazione dedicati al referendum nelle trasmissioni radiotelevisive nei quali esso possa illustrare il quesito referendario promosso e sostenuto dalla frazione del corpo elettorale che istituzionalmente rappresenta, vale a dire i 637.487 cittadini elettori che hanno chiesto la celebrazione dei referendum”.

La delibera, scrive ancora, è inoltre “illegittima nella misura in cui non contiene alcuna disposizione che regoli gli aspetti quantitativi della comunicazione politica e dell’informazione sui temi referendari, e contiene indicazioni minime e insufficienti sugli aspetti di tipo qualitativo”. Queste “lacune“, prosegue Magi, si sono già tradotte “in una carenza di informazione, riconosciuta dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni”, ostacolando così “il corretto svolgimento del procedimento di democrazia diretta e la possibilità che gli elettori partecipino in modo libero e consapevole alla formazione della politica nazionale. Per questi motivi – conclude Magi nella lettera a Floridia – chiedo formalmente la convocazione d’urgenza della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, affinché essa provveda a emendare la delibera del 2 aprile 2025 come indicato”.

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