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Garlasco, il sospetto degli investigatori sull’alibi dello scontrino di Sempio. “A Vigevano andò la madre”

Lo scontrino è centrale perché si tratta del biglietto, dove Sempio dice di avere lasciato l’auto (l’unica in famiglia) alle 10.18: il biglietto ha validità un’ora. Dai tabulati telefonici dell'epoca però la donna non risulta a Vigevano
Garlasco, il sospetto degli investigatori sull’alibi dello scontrino di Sempio. “A Vigevano andò la madre”
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Mentre proseguono le indagini della procura di Pavia sul delitto di Garlasco, in cui è indagato Andrea Sempio, emergono gli ulteriori sospetti degli investigatori del Nucleo investigativo di Milano sull’alibi del 37enne, il famoso scontrino di un parcheggio di Vigevano dove l’uomo ha sostenuto di essere andato in libreria. Lo scontrino è centrale perché si tratta del biglietto di un parcheggio a Vigevano, vicino Piazza Ducale, dove Sempio dice di avere lasciato l’auto (l’unica in famiglia) alle 10.18: il biglietto ha validità un’ora. Secondo i magistrati, Chiara Poggi è stata uccisa tra le 9.12 e le 9.35. Sempio era arrivato a Vigevano da Garlasco dopo avere atteso il ritorno della madre, che era a fare la spesa, ed era a casa con il padre. Una volta tornata, ha preso l’auto per andare in libreria – poi risultata chiusa – a Vigevano. Poi è andato a pranzo dalla nonna, poi esce di nuovo col padre e alle 15 nota l’ambulanza in Via Pascoli. Una versione confermata da entrambi i genitori.

Questa versione viene messa in dubbio da chi indaga. Perché nelle nuove indagini emerge un altro personaggio. Si tratta di A. B., un vigile del fuoco in pensione di 66 anni, il cui nome proposto a Daniela Ferrari, la madre dell’indagato, il giorno che aveva rifiutato di rispondere, aveva provocato una specie di di crisi di panico. Cosa c’entra questo pompiere con la signora. Il pompiere avrebbe dichiarato che si scambiavano messaggi e che si vedevano. Secondo quanto riporta La Stampa i tabulati raccontano che il giorno prima della morte della 26enne Ferrari e il vigile si erano scritti. Quindi quei messaggi, forse, servivano per concordare un appuntamento a Vigevano.

I detective dell’Arma quindi coltivano l’ipotesi che a Vigevano fosse andata la donna e che avesse ritirato lo scontrino, poi conservato per un anno. Bigliettino che il figlio, un anno dopo il delitto (4 ottobre 2008), interrogato disse di avere per mostrare che, nelle ore in cui la sorella del suo migliore amico moriva sotto i colpi dell’assassino, lui erano lontano da Garlasco. Anche Sempio, è emerso in questi giorni, ebbe un malore: quel giorno un’ambulanza intervenne per un calo di pressione. Malore che non era stato verbalizzato all’epoca. Il cellulare della donna, però quel giorno, non aggancia la cella di Vigevano.

Dagli atti delle indagini e dei processi precedenti però emerge che le celle del telefono della madre di Sempio, agganciano le celle di Garlasco e Gambolò, mai quella di Vigevano. I tabulati del 2007 – anni in cui si mandavano sms e il telefono 3G serviva per parlare – sono limitati a pochi eventi, come appunto sms, conversazioni effettuate o ricevute, ed eventualmente chiamate senza risposta.

I dati raccolti nell’inchiesta e atti del fascicolo si concentrano sulle attività dei giorni precedenti la morte di Chiara e la mattinata del 13 agosto. La madre di Sempio alle 8.41 e un minuto dopo di quel lunedì riceve due sms della compagnia telefonica; alle 8.47 invece manda due sms a una persona con cui ha diversi scambi già la sera precedente, probabilmente l’ex vigile del fuoco sentito di recente nella nuova inchiesta. Il suo cellulare aggancia Garlasco, cella che copre la sua abitazione e gran parte del comune della Lomellina. Alle 9.09 risulta invece l’invio di un sms (non si conosce il contenuto) dove la cella aggancia dalla donna è Gambolò e chi riceve il messaggio (sempre lo stesso conoscente) si trova a Vigevano in zona Aguzzafame.

I dati reali si fermano qui: il cellulare della madre di Sempio non fornisce più indicazioni forse perché una volta a casa avrebbe potuto utilizzare il telefono fisso presente in ogni abitazione fino a pochi anni fa. “IO verso le 8.15 sono uscita per andare a fare delle commissioni, sono andata in un paese vicino per far fare il telecomando del cancello, ho fatto la spesa in un supermercato di Gambolò e sono tornata a casa verso le 10. Mi sono mossa con l’unica macchina che avevamo all’epoca in famiglia” dice a verbale. L’auto quindi la prenderà Sempio per andare in libreria (chiusa) a Vigevano, dice sentito dai carabinieri. I contatti telefonici con due amici – chiamate e sms si concentrano tra le 9.58 e le 12.18 – dimostrano la presenza di entrambi gli interlocutori a Garlasco. I tempi di percorrenza da Garlasco a Vigevano e viceversa risultavano compatibili con i dati telefonici estrapolati dagli investigatori.

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