FuoriConcorso 2025, la “settimana santa” dell’old style sulle rive del Lago Como
C’è un momento preciso, tra fine maggio e il profumo dei tigli in fiore, in cui il Lago di Como smette di essere semplicemente il più elegante specchio d’acqua d’Italia e si trasforma in una passerella a cielo aperto per tutto ciò che, su quattro ruote, ha segnato – o sta per segnare – la storia dell’automobile. Succede a FuoriConcorso, manifestazione giovane, ambiziosa, che da qualche anno accompagna, e sempre più spesso affianca con personalità propria, il più tradizionale Concorso d’Eleganza di Villa d’Este.
L’intuizione è di Guglielmo Miani, mente e stile dietro Larusmiani, che ha visto nel Lario quello che per molti è ancora solo un sogno: una Monterey Car Week in salsa italiana. E allora eccola qui la visione, ogni anno più definita, più coerente, più internazionale. Non una semplice sfilata d’auto d’epoca o concept, ma un racconto curato, filologico e insieme visionario. Un ponte tra il passato e il futuro, dove la bellezza è la sola regola da rispettare.
L’edizione 2025, in programma il 24 e 25 maggio, ha un titolo che è già una dichiarazione: “Velocissimo – Italian Race Cars”. Due parole che bastano a evocare mezzo secolo di duelli epici, carrozzerie scolpite dal vento, griglie di partenza che sembrano quadri. A Villa Sucota, diventata per l’occasione Casa Alfa Romeo, il Biscione si presenta in formazione da sogno: dalla 6C 1750 Gran Sport alla P2, dalla 33 TT12 alla Giulia TZ2, con la nuova 33 Stradale a fare da trait d’union tra ciò che è stato e ciò che sarà. Poco distante, brillano i V12 della Maserati MCXtrema e della GT2 Stradale, mentre le curve di una Lancia D50 riportano alla memoria gli anni ruggenti della Formula 1 fatta di eroi e periscopi.

A Villa del Grumello, il tono si fa più ribelle, contemporaneo, quasi sperimentale. Qui le vetture non sfilano, dialogano. Ed è in questo contesto che Pagani si presenta come uno spartiacque tra arte e tecnica. La Huayra Epitome, unico esemplare mai realizzato con cambio manuale, profuma di provocazione sartoriale. La Imola, prodotta in appena cinque unità, è laboratorio puro, 827 cavalli di scienza applicata. Due auto, due visioni, una sola firma: quella della divisione Grandi Complicazioni, dove tutto nasce in sinergia tra il sogno del cliente e la penna di Horacio.
FuoriConcorso sta crescendo, e lo fa nel modo giusto. Con discrezione, ma con ambizione. Con uno sguardo sempre più internazionale e, al tempo stesso, profondamente italiano. Perché qui la bellezza non è un vezzo, è una condizione necessaria. E il Lago, con le sue ville affacciate sull’acqua, fa il resto. Si parla più inglese che italiano, ma le auto – quelle vere – parlano tutte la stessa lingua: la passione.