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Ultimo aggiornamento: 17:57 del 21 Maggio

“Governo complice di Israele”: il sit-in pro Palestina a Montecitorio con Fratoianni e Conte. “Non ci fermeremo”

Bocciata la mozione per il riconoscimento della Palestina. In piazza anche la storica pacifista Luisa Morgantini che si commuove: "Pagina vergognosa per il nostro Parlamento"
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In concomitanza con la discussione ed il voto delle mozioni su Gaza, Assopace Palestina, l’Associazione delle Ong Italiane e l’Arci hanno organizzato un sit-in davanti la Camera dei Deputati davanti Montecitorio. M5s, Verdi-Sinistra e Pd hanno presentato una mozione unitaria che, tra i punti principali, impegnava il governo a riconoscere lo Stato di Palestina e a sanzionare Israele. Prima che la Camera dei Deputati si esprimesse, una rappresentanza dei tre partiti ha preso parte alla manifestazione. La mozione unitaria alla fine è stata bocciata. “Il governo italiano è complice del genocidio” è il commento di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana e di Giuseppe Conte, presidente dei 5 Stelle.

Il sit-in è stato organizzato al ritorno dalla missione solidale a Rafah, sul confine della Striscia di Gaza, organizzata da Aoi, Arci e Assopace Palestina per chiedere il cessate il fuoco immediato, il ripristino del flusso di aiuti umanitari, il rispetto del diritto internazionale e per “rompere il silenzio sulla strage del popolo palestinese”. “Le ultime dichiarazioni di Tajani facevano sperare in un progressivo cambio di linea politica del Governo, ma era solo un’illusione. – ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia, che ha fatto parte della delegazione a Rafah – Basti pensare alla decisione italiana contraria ad una revisione dell’Accordo di Associazione Ue-Israele per la violazione dell’Art.2 in occasione del Consiglio europeo dei ministri degli Esteri, al voto sul programma militare con Israele in Commissione Difesa ieri e all’approvazione della mozione di maggioranza stamani su Gaza. Il Governo ha ceduto così per l’ennesima volta a logiche politiche di alleanze internazionale, piuttosto che far fronte ai propri obblighi legali nel far rispettare il diritto umanitario. Si rimane sbigottiti di fronte all’incapacità di comprendere che proprio tale approccio – che di fatto consente l’impunità di Israele – è alla base della profonda crisi che si sta vivendo in Medio Oriente”.

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