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Ultimo aggiornamento: 14:43 del 21 Maggio

Gaza, la testimonianza dalla clinica di Emergency: “I nostri infermieri non riescono a uscire di casa. Lavoriamo a fatica sotto le bombe”

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I pesanti bombardamenti dell’esercito israeliano su Gaza della notte tra il 18 e il 19 maggio hanno messo a rischio anche il lavoro che i medici di Emergency porta avanti nell’area di Khan Younis, a sud della Striscia. Lo stesso governatorato in cui si trova anche la nostra clinica. “L’ospedale Nasser – racconta il coordinatore medico Giorgio Monti – è chiuso perché colpito. Molti altri centri sono rimasti chiusi per questioni di sicurezza. Anche alcuni nostri infermieri hanno chiamato per avvisare che non potevano uscire di casa, troppo pericoloso. La nostra clinica è rimasta aperta. Come ogni giorno, fuori dalla clinica c’erano già i pazienti che aspettavano di essere visitati, ma è stata una giornata ancora più difficile del solito”. Bambini, persone con malattie croniche o acute che vivono da 19 mesi una guerra devastante. La popolazione vive in condizioni disumane, gravissime. “Chiediamo il rispetto dei civili, delle strutture sanitarie, dei pazienti, degli operatori umanitari” è l’appello dell’ong.

Scopri il lavoro di Emergency a Gaza

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