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Procuratore destituito dal Csm: vessazioni, insulti e minacce contro la moglie magistrata

Il fascicolo era finito al Csm nei mesi scorsi e la sezione disciplinare dopo una lunga discussione tra i consiglieri ha deciso di adottare la sanzione più dura
Procuratore destituito dal Csm: vessazioni, insulti e minacce contro la moglie magistrata
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Un caso di violenza familiare tra magistrati e la storia, per ora, è finita con una condanna in primo grado ma anche la cacciata della toga della magistratura. Un sostituto procuratore generale in servizio a Messina è stato destituito dalla magistratura dalla sezione disciplinare del Csm dopo la condanna per aver vessato, maltrattato, insultato e minacciato per anni la sua ex moglie, anche lei magistrato, che l’ha denunciato. La toga, 58 anni, calabrese di origine, era stato assessore a Reggio Calabria.

Il fascicolo era finito al Csm nei mesi scorsi e la sezione disciplinare dopo una lunga discussione tra i consiglieri ha deciso di adottare la sanzione più dura: l’espulsione dalla magistratura nonostante la Procura generale della Cassazione avesse chiesto solo la perdita di anzianità di un anno. Adesso il magistrato potrà presentare un ricorso amministrativo alle Sezioni unite civili della Cassazione.

Dopo la denuncia della moglie del magistrato, il processo di primo grado, con l’ipotesi d’accusa di maltrattamenti, si è svolto davanti ai giudici del tribunale di Catanzaro. Secondo le testimonianze l’imputato avrebbe vessato la moglie anche di notte e in presenza dei figli. L’uomo ha sostenuto che fosse tutto falso, ma è stato condannato a un anno di reclusione, con la concessione della sospensione condizionale, lo “sconto” di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato.

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