Missile Houthi sull’aeroporto di Tel Aviv. “Non visto dalle difese aeree”. Netanyahu: “Risponderemo”. A Gaza 39 morti in 24 ore
Sei persone sono rimaste ferite nell’attacco missilistico degli Houthi contro l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Secondo Magen David Adom, il servizio di emergenza medica israeliano, un uomo sulla cinquantina ha riportato traumi agli arti, due donne, di 54 e 38 anni, sono state colpite dall’onda d’urto, un uomo di 64 anni è stato lievemente ferito da un oggetto volato dal punto d’impatto, mentre altre due donne, di 22 e 34 anni, sono rimaste ferite mentre correvano verso un rifugio. Altre due persone sono state curate per attacchi d’ansia. I feriti sono stati trasferiti in ospedali del centro di Israele. Le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver tentato di intercettare il missile senza successo e che è stato registrato un impatto in un’area all’interno del perimetro dello scalo. L’esercito israeliano indaga sulle ragioni della mancata intercettazione: dai primi dati emerge che i sistemi di difesa aerea Arrow 3 e Thaad non hanno individuato il missile mentre era in volo. Lo riferisce il notiziario di Channel 12. “Questo è il primo missile che non abbiamo individuato dalla ripresa dei combattimenti”, ha dichiarato una fonte della sicurezza all’emittente.
L’aeroporto Ben Gurion è stato temporaneamente fermato e contemporaneamente le ferrovie hanno comunicato che il traffico ferroviario alla stazione dell’aeroporto e sulle linee per Gerusalemme e Modin è stato sospeso. La polizia ha chiesto di non avvicinarsi allo scalo. Contemporaneamente diverse compagnie hanno cancellato i voli per Israele. Tra queste Ita Airways, Air India, Brussels Airlines, Air France, Lufthansa. Non è ancora chiaro se dentro il perimetro dell’aeroporto sia esploso l’intero missile balistico o solo una parte. “Non è lo Yemen, è l’Iran. E’ l’Iran che lancia missili balistici contro lo Stato di Israele e deve risponderne”. Così in un post su X il leader del Partito di Unità nazionale ed ex ministro israeliano della Difesa, Benny Gantz, secondo il quale “il governo israeliano deve svegliarsi” e serve “una risposta dura a Teheran”. Hamas, come prevedibile, plaude invece all’attacco: “Lo Yemen intensifica i suoi attacchi al cuore” di Israele, “superando i sistemi di difesa più sofisticati al mondo e colpendo gli obiettivi con precisione”. Così Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, dopo l’attacco.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele risponderà con forza all’attacco missilistico, attribuendo la responsabilità diretta all’Iran. “Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha assolutamente ragione. Gli attacchi degli Houthi provengono dall’Iran“, ha scritto Netanyahu su X, condividendo un post del presidente americano in cui accusa Teheran di finanziare i ribelli yemeniti. “Israele risponderà all’attacco contro il nostro aeroporto principale e, in un momento e luogo a nostra scelta, anche ai loro padroni del terrore iraniani”, ha aggiunto.
Nel pomeriggio il primo ministro israeliano, ha tenuto un colloquio telefonico urgente, a cui hanno partecipato diversi ministri e i responsabili delle forze della difesa per valutare la situazione e la risposta all’attacco. Alla stampa il premier ha rilasciato solo alcune brevi dichiarazioni: “Stiamo intervenendo contro di loro in coordinamento con gli Usa. Abbiamo agito contro di loro in passato e lo faremo in futuro. Non si tratta di un’operazione unica, ma ci saranno più attacchi”. Ma alcuni funzionari che hanno mantenuto l’anonimato hanno chiarito: “Non abbiamo più restrizioni. Israele risponderà agli Houthi con la forza. Non ce ne vergogneremo, attaccheremo, e attaccheremo duramente. Abbiamo il diritto di rispondere e nulla ci limiterà”. Secondo quanto riferiscono i media locali, il gabinetto politico-di sicurezza ha deciso che Israele risponderà all’attacco degli Houthi e non si tirerà indietro indietro. Qualsiasi risposta militare sarà in coordinamento con gli Stati Uniti. Finora, in parte su richiesta degli Stati Uniti, Israele si è astenuto dal colpire obiettivi nello Yemen da quando gli Houthi hanno ripreso i loro attacchi. Gli Usa stanno attaccando da settimane nello Yemen. L’Idf ritiene che Hamas stia operando in strutture non organizzate e che stia reclutando ragazzini di 14-16 anni. Il piano del capo di stato maggiore prevede l’acquisizione di territori che l’Idf occuperà con una operazione definita ‘Piano Piccola Gaza’. L’Idf evacuerà la popolazione dal nord e dal centro, saranno costruiti complessi umanitari tra i corridoi Morag e Filadelfia, dove il cibo sarà distribuito da aziende private e altre organizzazioni.
Intanto almeno 39 persone, tra cui tre bambini, sono state uccise nelle ultime 24 ore a seguito di attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Secondo l’emittente al Jazeera le forze israeliane stanno continuando a lanciare nuovi attacchi contro l’enclave palestinese. Un edificio residenziale a Khan Yunis è stato bombardato, uccidendo quattro persone. Un altro attacco è stato effettuato alla periferia della città, causando la morte di una donna e il ferimento di diverse persone. Il 18 marzo scorso l’esercito israeliano ha ripreso i combattimenti nella Striscia, lanciando massicci attacchi contro l’enclave palestinese.
“Non faremo morire di fame Gaza, gli aiuti devono arrivare presto“, ha detto prima della riunione del gabinetto politico-di sicurezza, il capo di stato maggiore Eyal Zamir, avvertendo il premier Benyamin Netanyahu e i ministri del ritardo nell’arrivo degli aiuti umanitari nella Striscia, come riferisce il notiziario della tv pubblica Kan. Finora i ministri sono stati fermi nel rifiuto di far passare qualsiasi aiuto verso la Striscia.