Ucraina, la Russia sta creando una zona cuscinetto a Sumy. Media: “Da Trump ok a invio di armi a Kiev per 50 milioni”
L’accordo sui minerali strategici potrebbe aver sbloccato le forniture di armi statunitensi a Kiev. L’amministrazione Trump avrebbe notificato al Congresso mercoledì la sua intenzione di dare il via libera all’esportazione di prodotti per la difesa in Ucraina tramite vendite commerciali dirette per un valore di 50 milioni di dollari. Lo scrive il Kyiv Post citando fonti diplomatiche. L’autorizzazione, la prima del suo genere da quando Trump è tornato alla Casa Bianca, è arrivata solo poche settimane dopo che l’amministrazione aveva sospeso tutti gli aiuti militari all’Ucraina. L’indiscrezione arriva dopo che Washington e Kiev hanno annunciato il raggiungimento dell’accordo sulle cosiddette “terre rare“. E poche ore dopo arrivano le parole del portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, che ricordano come la pazienza dell’amministrazione nella ricerca di un accordo su un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina stia finendo: “Siamo certamente ancora impegnati e aiuteremo e faremo il possibile. Ma non voleremo in giro per il mondo alla minima occasione per mediare incontri, questo sta ora alle due parti, ora è il momento che presentino e sviluppino idee concrete su come porre fine a questo conflitto. Spetterà a loro”.
I risultati dell’intesa, riferisce Reuters, non arriveranno in tempi brevi ma richiederanno probabilmente un decennio o più, poiché gli investitori dovranno affrontare numerosi ostacoli per avviare la produzione di nuove miniere nel paese devastato dalla guerra. Lo sviluppo di giacimenti che producono minerali di importanza strategica in paesi con settori minerari consolidati come Canada e Australia può richiedere dai 10 ai 20 anni, hanno spiegato all’agenzia di stampa alcuni esperti del settore. E la maggior parte dei giacimenti minerari in Ucraina dispone di dati scarsi per confermarne la sostenibilità economica. Gli investitori potrebbero anche essere restii a investire denaro in un paese in cui infrastrutture come l’energia elettrica e i trasporti sono state devastate dall’invasione russa e la cui sicurezza non è garantita. “Se qualcuno pensa che all’improvviso tutti questi minerali voleranno via dall’Ucraina, sta sognando”, ha affermato Adam Webb, responsabile dei minerali presso la società di consulenza Benchmark Minerals Intelligence.
Intanto la Russia continua a lavorare per garantirsi una situazione più favorevole possibile sul campo di battaglia. Il ministero della Difesa sostiene che le truppe stiano creando nella regione di Sumy “una zona di sicurezza“. L’annuncio arriva dopo che le autorità russe hanno detto di aver ripreso per intero il controllo della regione russa di Kursk, che confina con Sumy. Kiev sostiene invece di avere ancora dei capisaldi nella regione di Kursk, dove però ha perso gran parte dei territori di cui si era impossessata l’anno scorso. Pochi giorni fa, il governatore della regione di Sumy, Oleg Hryhorov, aveva preannunciato che le truppe russe stavano cercando di creare una zona cuscinetto.
Su fronte diplomatico, intanto, la strada verso il cessate il fuoco resta lunga, ha detto Marco Rubio, ribadendo che senza una svolta in tempi rapidi Donald Trump potrebbe riconsiderare il ruolo di mediazione degli Stati Uniti. Mosca e Kiev “si sono avvicinate, ma sono ancora distanti ed è necessaria una vera svolta in tempi molto brevi per rendere possibile” un accordo, ha detto il segretario di Stato a Fox News. In caso contrario “il presidente deciderà quanto altro tempo dedicheremo a questo” ha aggiunto Rubio, sottolineando che Washington deve fronteggiare altre questioni pressanti, come il conflitto commerciale con la Cina o il nucleare iraniano. In ogni caso, ha ribadito Rubio, non c’è soluzione militare alla guerra, dal momento che Vladimir Putin non può conquistare tutto il Paese né l’Ucraina può respingere le forze russe “indietro dove erano nel 2014”.
Dello steso avviso anche il vicepresidente J.D. Vance, secondo cui la guerra in Ucraina “non finirà tanto presto“. “Gli ucraini – ha aggiunto – sono arrabbiati per essere stati invasi. Ma continueremo a perdere migliaia e migliaia di soldati per poche miglia di territorio, in questo o quel modo?”.