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Ultimo aggiornamento: 20:03 del 23 Aprile

“Ricordo ipocrita del Papa in Parlamento? Può essere”. Imbarazzi e fughe dei politici: “Oggi niente polemiche”

Battute e citazioni in latino: le difficoltà nel sostenere le proprie idee e nell'elogiare, allo stesso tempo, Bergoglio
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La commemorazione nel Parlamento riunito a Montecitorio è stato un spettacolo poco edificante con i vari partiti che hanno ricordato e sottolineato la parte dei pensieri del Pontefice più vicini alla propria parte politica. Il centrodestra ha posto l’accento su famiglia e aborto. Il centrosinistra su disarmo, migranti, ambiente, poveri e carceri. “Il fatto che i giornali siano pieni in questi giorni di politici che si appropriano della figura del papa è una cosa un po’ da Circo Barnum e quindi non mi ci associo” afferma Carlo Calenda entrando alla Camera dei deputati. “I morti da morti hanno sempre ragione” è l’opinione di Angelo Bonelli, coportavoce dei Verdi, circa la presenza dei leader mondiali ai funerali di Papa Francesco, mai ascoltato sui grandi temi di questi anni, come guerra e disarmo e migranti. E proprio sui migranti interpelliamo il presidente dei senatori della Lega. “Stiamo andando alla commemorazione del Papa e quindi eviterei polemiche di varia natura” si dilegua dall’imbarazzo Massimiliano Romeo. “Ho qui tutte le frasi sulla maternità, sulla famiglia, sull’aborto” preannuncia il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ai cronisti. Frasi che il senatore citerà nel suo intervento contro “la sinistra che è papista a fasi alterne”. Basta citare le parole sulle armi o sui migranti o sulla situazione a Gaza, definita da Papa Francesco, nel suo ultimo messaggio nel giorno di Pasqua, “ignobile” per far sì che Gasparri, invece di rispondere alle domande, si avvii verso l’ingresso di Montecitorio e ci inviti ad andare in chiesa con lui. “Quando la incontrerò in chiesa condividerò con lei gli argomenti, non la vedo mai in chiesa”. Per il cattolico segretario dell’Unione di Centro, Lorenzo Cesa, tra i membri italiani dell’Assemblea della Nato, fa spallucce sul riarmo: “La politica non può restare a guardare” e “ognuno risponde alla propria coscienza”. Un barlume di sincerità la troviamo in Lucio Malan, capogruppo dei senatori di Fratelli d’Italia e nel ministro Tommasi Foti: “Troppa ipocrisia nel ricordo di Papa Francesco? Può darsi” dice il primo e il ministro del governo guidato da Giorgia Meloni se la cava con una battuta: “Io penso che uno dei principi della Chiesa sia il perdono”.

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