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Ultimo aggiornamento: 10:17 del 14 Aprile

“Sala piegato agli interessi degli americani, regala San Siro”: le voci del comitato contro la speculazione sullo stadio

Bisogna cambiare sala per accogliere i cittadini intervenuti (più di 200) all'Anteo. "Così le società di calcio sanano i debiti con la più grande operazione immobiliare di Milano"
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Un’assemblea pubblica con oltre duecento persone per salvare lo stadio Meazza dalla speculazione immobiliare e finanziaria. Accade al cinema Anteo di Milano, in un sabato mattina. All’appello lanciato dal comitato Sì Meazza rispondono in tanti. In sala non c’è spazio per tutti e si cambia location per accogliere i cittadini che sono venuti ad ascoltare quella che il comitato definisce “la commedia degli imbrogli di San Siro”.

A introdurre e presentare la questione è Luigi Corbani: “Il vero problema non è lo stadio ma l’operazione immobiliare complessiva”. Una manovra che Roberto Biscardini definisce come “il cavallo di Troia per consentire alle squadre di calcio di sanare i propri debiti attraverso la più grande operazione immobiliare che Milano ha conosciuto in questi anni”. Una tendenza che si inserisce in un contesto milanese dove “tutti gli spazi pubblici si vanno a privatizzare” come ha raccontato Lucia Tozzi nel suo libro “L’invenzione di Milano”. E così anche i tifosi “dovranno rendersi conto che si troveranno uno stadio a cui non avranno accesso a causa dei costi troppo alti e delle squadre che non saranno più forti perché ai grandi fondi proprietari non interessa vincere”.

L’errore più grande di Sala, secondo il produttore artistico e membro del comitato Claudio Trotta, è stato quello di “piegarsi ai grandi fondi proprietari di Milan e Inter”. La soluzione è davanti agli occhi di tutti. “Lo stadio è ancora più che valido – conclude Trotta – altrimenti non si spiegherebbe come mai lo stesso sindaco lo abbia proposto per la cerimonia di inaugurazione ma può essere riammordernato. Per farlo serve un bando internazionale. Non è mai troppo tardi, c’è ancora la possibilità”.

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