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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 12:44 del 9 Aprile

Truffavano gli anziani chiedendo soldi per “salvare” i loro figli: smantellata maxi rete criminale. 22 arresti

La rete criminale, con base base logistica nel Napoletano, è accusata di aver commissionato 103 truffe ai danni di anziani in tutta Italia: ecco come agivano
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Si spacciavano per avvocati o carabinieri e convincevano gli anziani a cedere denaro o gioielli utili a pagare spese legali o risarcimenti per un finto incidente o problemi giudiziari che coinvolgevano un loro parente. Dopodiché truffatori dicevano agli anziani che i figli avrebbero rischiato il carcere se non avessero corrisposto la somma imposta. Una rete criminale, con base base logistica ad Aversa, nel Napoletano, è stata smantellata: è accusata di aver commissionato 103 truffe ai danni di anziani in tutta Italia. Il valore complessivo dei beni sequestrati si aggirerebbe intorno ai due milioni tra soldi e gioielli.

L’operazione, condotta dalla Polizia di Stato, ha colpito la struttura gerarchica organizzativa della rete, e ha portato a 77 misure cautelari di cui 22 arresti e 55 obblighi di dimora nel comune di Napoli con presentazione alla polizia giudiziaria. Sono in corso anche perquisizioni a Napoli e Caserta.

Le indagini, partite a giugno 2023 dopo una truffa consumatasi a Genova, sono state condotte dalla Squadra Mobile di Genova e coordinate dalla Procura della Repubblica di Genova: nell’operazione sono stati coinvolti circa 300 agenti.

A quanto si apprende, la procedura di truffa prevedeva una precisa suddivisione di ruoli: c’erano telefonisti esperti, incaricati di individuare e raggirare le vittime; altri invece curavano l’aspetto logistico, facendo da appoggio alle batterie di truffatori che materialmente si occupavano dei colpi, e altri ancora (“trasfertisti”) pensavano al ritiro di beni e denaro e al loro trasporto. Da appartamenti adibiti a call center, con telefoni intestati a prestanome e altri mezzi a noleggio, i truffatori facevano tra le 600 e le 1200 chiamate giornaliere per ognuno (operando contestualmente in 4/5 nel ruolo di “telefonisti”), utilizzando poi tra le 5 e le 7 pattuglie di “operativi” (addetti alla riscossione dei soldi dalle vittime) dislocate in svariate province italiane. L’organizzazione forniva persino supporto logistico ed assistenza legale in caso di intervento delle forze dell’ordine, attraverso sodali “intermediari” dedicati a questo aspetto.

La Polizia di Stato invita tutti i cittadini, specie anziani e le loro famiglie, alla massima attenzione, invitando a segnalare al Numero Unico di Emergenza 112 eventuali telefonate sospette e tentativi di truffa, e a sporgere denuncia agli agenti. Le forze dell’ordine infatti – hanno ricordato gli agenti – non chiedono per nessun motivo denaro contante né beni preziosi ai cittadini.

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