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Scomparsa la portavoce dell’opposizione bielorussa Angelika Melnikova: era in esilio in Polonia

Il 20 febbraio è stata vista per l'ultima volta a Varsavia. Dal 25 marzo ha spento il telefono che è stato localizzato in Bielorussia dove si trova l’ex marito con le figlie
Scomparsa la portavoce dell’opposizione bielorussa Angelika Melnikova: era in esilio in Polonia
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Da fine marzo nessuno ha più sue notizie. La portavoce del Consiglio di coordinamento dell’opposizione bielorussa, Angelika Melnikova, è scomparsa. Il 20 febbraio era stata vista l’ultima volta in Polonia dove, con l’allora marito Andrei Melnikov e le due figlie di sei e 12 anni, si era trasferita in esilio dopo aver lasciato la Bielorussia. Il suo telefono risulta spento dal 25 marzo e sarebbe stato localizzato proprio in Bielorussia, dove il 23 marzo era arrivato dalla Polonia in autobus l’ex marito con le figlie.

Il 19 marzo un portavoce del ministero degli Interni polacco aveva spiegato che Melnikova non si trovava più in Polonia “da diverse settimane”. Una sparizione avvolta nel mistero e che preoccupa molto il Consiglio di coordinamento che ha denunciato per la prima volta la scomparsa della sua portavoce lo scorso 28 marzo. Da febbraio si era messa in malattia. Il 21 e il 24 marzo aveva partecipato a riunioni del Consiglio ma online.

L’ultima colta che è stata vista di persona è stata il 20 febbraio scorso quanto Melnikova ha rilasciato a Varsavia un’intervista a Euroradio. Secondo il quotidiano bielorusso Nasha Niva, l’attivista avrebbe preso un aereo dalla Polonia e sarebbe uscita dall’Unione europea. Il viaggio sarebbe avvenuto alla fine di febbraio, direzione Londra, ha spiegato l’esponente dell’opposizione bielorussa Pavel Latushka, citando fonti della polizia polacca.

Angelika Melnikova ha 38 anni, è originaria di Nyasvizh, nella regione di Minsk, ed è laureata in linguistica ed economia. Dal 2016 al 2018 era stata vice responsabile delle pubbliche relazioni della Coca Cola in Bielorussia, ma aveva poi lasciato il lavoro per la sua seconda gravidanza. Ha iniziato a occuparsi di politica solo nel 2020, a causa della violenta repressione delle proteste contro la rielezione di Aleksandr Lukashenko. Aveva lasciato la Bielorussia nel settembre del 2020, prima per l’Ucraina e poi per la Polonia, dove aveva ottenuto la cittadinanza. Dal 2022 lavora per la National Anti Crisis Management, iniziativa lanciata dall’ex ministro della Cultura Latushka e dal luglio del 2024 è portavoce del Consiglio di coordinamento.

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