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Referti istologici in ritardo, a Mazara del Vallo gli studenti in piazza: “Il cancro corre, il sistema uccide”

Una protesta contro la malasanità nella città della professoressa che ha svelato lo scandalo con la sue denuncia: "Continua a insegnare, anche senza entrare in classe"
Referti istologici in ritardo, a Mazara del Vallo gli studenti in piazza: “Il cancro corre, il sistema uccide”
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“Il cancro corre, il sistema uccide”, recita questo uno dei tanti manifesti sventolati a Piazza della Repubblica a Mazara del Vallo, lunedì 7 aprile. Una protesta contro la malasanità nella città della professoressa che ha denunciato il ritardo sui referti istologici. Gli studenti delle scuole superiori hanno manifestato per chiedere un servizio sanitario adeguato, dopo lo scandalo che ha travolto l’Asp di Trapani. Più di 500 ragazzi hanno riempito Piazza della Repubblica, nonostante non fossero autorizzati dalle scuole e per questo risulteranno assenti dalle attività scolastiche, tutti, tranne la delegazione inviata dal Liceo artistico Morello, l’unico istituto a sposare la manifestazione: “Solo loro hanno parlato con noi, spiegandoci che quel giorno ci sarebbe stata la terza prova simulata per gli esami di Stato e quindi non potevano autorizzare per tutti”, spiega Giulio Vultaggio dell’associazione socio-culturale Nuovo vento del Sud che è stata promotrice della manifestazione.

Vultaggio è stato portavoce cittadino del movimento cittadino di Fdi ma “non c’è stata la presenza di alcun partito, abbiamo invitato soltanto i due parlamentari (Giorgio Mulè di Fi e Davide Faraone di Iv) che da subito si sono occupati della vicenda, entrambi di partiti ben diversi tra loro”. “Segnare l’assenza significa imputare questi ragazzi e queste ragazze per eccesso di cittadinanza. Rivolgiamo dunque il nostro appello ai dirigenti delle scuole coinvolte, perché cancellino l’assenza. Sono gesti che non vanno puniti ma premiati, perché la loro voce è a difesa di un bene primario, costituzionalmente garantito”, Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva, che oggi ha anche partecipato, con suoi delegati, ad un sit-in sotto l’Assessorato regionale alla sanità per chiedere interventi urgenti per garantire il diritto alla salute nella regione.

La manifestazione di lunedì è stata ispirata dalla vicenda della professoressa Maria Cristina Gallo, l’insegnante di Mazara, che ha ricevuto il risultato dell’esame istologico dopo 8 mesi, quando già aveva sviluppato metastasi. È stata la sua denuncia a scoperchiare l’incredibile situazione dell’Asp di Trapani dove ben 3300 referti a inizio marzo erano ancora in attesa di essere elaborati.

Uno scandalo che ha portato a ispezioni regionali, ministeriali e alla sospensione del dirigente generale, Ferdinando Croce, nominato in quota Fratelli d’Italia. Una storia che ha spinto uno degli alunni di Gallo, Salvatore Beltrallo, a rivolgere alla prof, nei giorni scorsi, una lettera, postata online e letta oggi ad alta voce durante la protesta: “Per noi studenti, la professoressa Maria Cristina Gallo non è mai stata soltanto un’insegnante. È sempre stata una guida, una di quelle persone che entrano in aula con il sorriso, con la passione viva negli occhi e la voglia sincera di trasmettere qualcosa che andasse oltre i libri. Oggi, però, è anche molto di più: è il simbolo di una battaglia civile e morale che ci riguarda tutti. Con coraggio, ha dato il via a un’inchiesta che ha scosso la sanità siciliana. Ha messo davanti a tutti una verità scomoda, chiedendo risposte, assunzione di responsabilità, cambiamento. Le sue parole – “Se sai e non agisci, commetti un delitto” – ci risuonano dentro. Non sono solo un’accusa: sono un appello a tutte le coscienze. Noi, suoi studenti, le siamo vicini. Non solo per affetto, ma per profonda ammirazione. Perché continua a insegnare, anche senza entrare in classe. Perché la sua forza, il suo esempio, ci stanno insegnando che la dignità passa anche attraverso la denuncia, che il silenzio davanti alle ingiustizie non è mai una scelta”.

Pochi giorni dopo gli studenti di Mazara del Vallo hanno lanciato la manifestazione: “Noi giovani diciamo basta. Alziamo la testa, riempiamo le piazze: ne va della nostra salute”, hanno detto nel video in cui invitavano tutti a partecipare alla protesta “Mazara si Cura”, organizzata lunedì 7 aprile perché è la “giornata della Salute”: “Noi giovani diciamo basta. Alziamo la testa, riempiamo le piazze: ne va della nostra salute”, con questo grido gli studenti di Mazara del Vallo hanno annunciato la giornata di protesta “Mazara Si Cura”, dopo lo scandalo dei 3300 referti in ritardo dell’Asp di Trapani. “Il cancro corre, il sistema uccide”, “basta scuse, basta ritardi: vogliamo cure non funerali”, questi sono alcuni dei manifesti mostrati in piazza durante la protesta. “I ragazzi sono stati straordinari. La vicenda dell’Asp di Trapani è talmente grave, invece, che credo che le scuole avrebbero dovuto farsi carico della manifestazione e istituzionalizzare come si fa con le manifestazioni di Libera”, commenta Davide Faraone che era presente lunedì a Mazara del Vallo.

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