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Argyris Chionis, la vita ad occhi asciutti (Traduzione di Massimiliano Damaggio)

Argyris Chionis sembra aver fatto della propria scrittura una “guida”, per sé e per noi, attraverso l'esperienza di esistere
Argyris Chionis, la vita ad occhi asciutti (Traduzione di Massimiliano Damaggio)
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Se, in un certo senso, leggere significa “imparare” il linguaggio del sentimento – di come, cioè, i sensi percepiscono la vita, di come la “pensano” – allora Argyris Chionis sembra aver fatto della propria scrittura una “guida”, per sé e per noi, attraverso l’esperienza di esistere. Non poesia di pensiero, quindi, ma “sentiero” lungo il tempo: immagini fuggitive, come di chi guarda dal finestrino del treno e sa già che ogni stazione in cui si arriva è, al tempo stesso, stazione di partenza, in questo fluire inarrestabile di nascita e morte, comparsa e scomparsa, in questo cerchio che solo si chiude quando il nulla si schiude. Fino ad allora il compito di un poeta come Chionis sembra essere quello del bagnasciuga che registra di ogni onda l’arrivo e la scomparsa. Nient’altro. “Solo” la vita, in sé, ad occhi asciutti.

Nel 1967, quando i fascisti salgono al potere, Argyris Chionis abbandona Atene. Vivrà prima a Parigi, poi in Olanda e infine a Bruxelles. Dopo aver fatto i più svariati lavori per potersi mantenere, diventa traduttore di poesia e letteratura (Octavio Pax, Henry Michaux e Nicanor Parra, fra i molti da lui tradotti). Tornerà definitivamente in Grecia nel 1992, e sceglierà un piccolo villaggio della Corinzia per dedicarsi esclusivamente all’agricoltura e alla poesia. Muore il giorno di Natale del 2011, ad Atene.

M. D.

*

Quando ti diranno della mia morte
tu fai come se ti avessero regalato
un vaso vuoto.

Lo riempiresti di fiori,
non è vero?

Όταν σου αναγγείλουνε το θάνατό μου,
κάνε ό,τι θα ‘κανες αν σου χάριζαν
ένα άδειο βάζο.

Θα το γέμιζες λουλούδια·
έτσι δεν είναι;

*

Ho paura della non esistenza, mia madre,
e non so perché,
visto che la mia amata, l’esistenza,
è chi
mi ha sempre riservato
e certo ancora mi riserverà
le più dolorose sorprese.

Με τρομάζει η ανυπαρξία, η μητέρα μου,
και δεν ξέρω γιατί,
αφού η ερωμένη μου, η ύπαρξη,
είναι αυτή
που πάντα μου επεφύλασσε
και σίγουρα μου επιφυλάσσει ακόμη
τις πιο οδυνηρές εκπλήξεις.

*

Gli uomini spessissimo
non sanno che farsene delle mani
Le danno – magari salutando – agli altri
Le lasciano pendere come escrescenze senza nervi
O – peggio – le buttano nelle tasche e se le scordano
E intanto ecco un mucchio di corpi senza carezze
Un mucchio di poesie mai scritte

Οι άνθρωποι το πιο συχνά
δεν ξέρουν τι να κάνουνε τα χέρια τους
Τα δίνουν – τάχα χαιρετώντας – σ’ άλλους
Τ’ αφήνουνε να κρέμονται σαν αποφύσεις άνευρες
Ή – το χειρότερο – τα ρίχνουνε στις τσέπες τους και τα ξεχνούνε
Στο μεταξύ ένα σωρό κορμιά μένουν αχάιδευτα
Ένα σωρό ποιήματα άγραφα

*

Sono molti i naufragati in un vestito
nello sprofondo della poltrona
molti per sempre coperti
dal loro piumino piumato
Una massa smisurata affogata nella zuppa
in una tazzina di caffè
in un cucchiaino da dolce…

Che il sonno gli sia dolce laggiù dove riposano
sia dolce e senza sogni.
E gli sia dolce tutto il corredo che li ricopre.

Ὑπάρχουνε πολλοί πού ναυαγῆσαν μέσα στό κοστούμι τους,
μές στή βαθιά τους πολυθρόνα,
πολλοί πού γιά πάντα τούς σκέπασε
τό πουπουλένιο πάπλωμά τους.
Πλῆθος ἀμέτρητο πνίγηκαν μέσα στή σούπα τους,
σ’ ἕνα κουπάκι του καφέ,
σ’ ἕνα κουτάλι του γλυκοῦ…

Ἄς εἶναι γλυκός ὁ ὕπνος τους ἐκεῖ βαθιά πού κοιμοῦνται,
ἅς εἶναι γλυκός κι ἀνόνειρος.
Κι ἅς εἶναι ἐλαφρύ τό νοικοκυριό πού τούς σκεπάζει.

*

È una bella cosa, l’uomo, l’oggetto, forse, più bello, soprattutto quando se ne sta fermo e in silenzio in un angolo della stanza o del paesaggio, dimenticato e quasi invisibile. Tanto più immobile l’uomo, tanto più silenzioso, tanto più bello. Quanto più invisibile, tanto meglio per la stanza o per il paesaggio.

Είναι ωραίο πράγμα ο άνθρωπος, το πιο ωραίο, ίσως, αντικείμενο, κυρίως όταν μένει ακίνητος και σιωπηλός σε μια γωνιά του δωματίου ή του τοπίου, λησμονημένος και σχεδόν αόρατος. Όσο πιο ακίνητος ο άνθρωπος, όσο πιο σιωπηλός, τόσο πιο ωραίος όσο πιο αόρατος τόσο καλύτερα για το δωμάτιο ή το τοπίο.

*

il poeta ignoto

Passò la vita
a scrivere poesie
con la gomma

τω αγνώστω ποιητή

Πέρασε τη ζωή του,
Γράφοντας ποιήματα
Με τη γομολάστιχα.

*

Non piangere
non è niente
non è niente.
È la vita.
Passerà.

Μην κλαις
δεν είναι τίποτα
δεν είναι τίποτα.
Η ζωή είναι.
Θα περάσει.

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