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Avere una visione di insieme
Nel caso della caffeina siamo di fronte a una struttura molecolare interessante. “Questa sostanza riesce infatti a entrare all’interno delle cellule e a svolgere anche una funzione genomica”, spiega Rossi. Che significa? “Può modulare il nostro DNA che è presente nel nucleo dei nostri cromosomi. Quindi questa capacità interessa tutte le cellule”. Restando sugli effetti della caffeina, il professor Rossi spiega che “quando si affrontano temi nutrizionali, ma non solo, bisogna sempre avere un approccio sistemico. Significa conoscere tutte le implicazioni che una sostanza, insieme agli altri alimenti, può avere sull’intero organismo. Per esempio, bevande o cibi contenenti caffeina possono provocare, se presi a digiuno, problemi anche allo stomaco perché questa molecola stimola un’alterazione a livello della mucosa dello stomaco e, soprattutto, del microbiota intestinale. In pratica, quando prendiamo una tazzina di caffè, questa viene bevuta anche dai batteri intestinali, per cui entra all’interno del DNA dei batteri. La caffeina va quindi saputa gestire con attenzione ed equilibrio. E ancora, se parliamo di energy drink non bisogna dimenticare un altro importante elemento”. Quale? “La presenza di fruttosio o di zuccheri semplici aggiunti che aggravano la situazione, perché aumentano la glicemia, i trigliceridi a livello epatico che poi alterano la composizione del microbiota. Tutti elementi che, nel tempo, espongono al rischio di gravi patologie. Infine – aggiunge Rossi – queste bevande possono provocare dipendenza”.