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Paesi Baltici e Polonia: “Aumentate minacce da Mosca e Minsk, ci ritiriamo dal trattato sulle mine antiuomo”

I Paesi vogliono uscire dalla Convenzione di Ottawa. La decisione dovrà ora essere approvata dai rispettivi Parlamenti
Paesi Baltici e Polonia: “Aumentate minacce da Mosca e Minsk, ci ritiriamo dal trattato sulle mine antiuomo”
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“Negli ultimi anni le minacce militari agli stati confinanti con Bielorussia e Russia sono aumentate notevolmente, per questo è importante rafforzare le capacità di deterrenza e difesa di questi Paesi verranno sfruttate tutte le opportunità per rafforzare la deterrenza e difendere ed esercitare efficacemente la libertà di scelta dell’azione militare”. Una nota del ministero della Difesa della Lituania per annunciare che, insieme a Polonia, Lettonia ed Estonia, si ritirerà dalla Convenzione di Ottawa del 1997 contro l’uso di mine antiuomo. Una decisione che ora dovrà essere ora confermata dal Presidente della Repubblica di Lituania e dal Seimas, ovvero il parlamento lituano. Vilnius aveva ratificato la Convenzione di Ottawa nel 2003 ma “da allora, la valutazione della minaccia è cambiata radicalmente, l’ambiente di sicurezza è cambiato in peggio e, di conseguenza, ulteriori obblighi giuridici precedentemente assunti limitano le capacità e le scelte della Lituania nella difesa dello Stato”, precisa la nota. “La Russia, che ha iniziato la guerra contro l’Ucraina, non è membro della Convenzione di Ottawa, possiede ingenti scorte di mine antiuomo e le sta utilizzando intensamente nella guerra contro l’Ucraina, che è membro della convenzione. Le mine antiuomo – si legge ancora – sono una misura difensiva efficace e relativamente economica che consente di interrompere il movimento della fanteria nemica a piedi e di creare una linea di difesa forte e resistente che blocca le forze d’invasione”. La Lituania ha precisato che, anche dopo il ritiro dalla Convenzione, “continuerà ad aderire ai principi e alle norme riconosciuti del diritto internazionale umanitario in relazione ai metodi e alle tecniche di guerra e alla protezione dei civili”.

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