
Pronunciata una sentenza di non luogo a procedere con la formula "perché il fatto non sussiste" nei confronti dell’ex sindaca della Capitale
Virginia Raggi è stata prosciolta dall’accusa di falsa testimonianza in relazione alla sua deposizione nel processo sul nuovo stadio della Roma. Il giudice per l’udienza preliminare di Roma ha emesso la sentenza di non luogo a procedere con la formula “perché il fatto non sussiste” nei confronti dell’ex sindaca della Capitale, difesa dall’avvocato Alessandro Mancori. L’indagine dei carabinieri è stata coordinata dalla pm Giulia Guccione.
L’esponente del M5s fu denunciata per la sua deposizione (del 7 maggio 2021) come teste al processo sullo stadio dell’As Roma. In aula la prima cittadina aveva ricostruito il periodo in cui, tra il 2016 e il 2017, si passò dal progetto di Ignazio Marino a quello della sua giunta: “Circolò nel Movimento il parere (…) del giudice Imposimato (…)” per cui “noi potevamo revocare la delibera di Marino” ma “non abbiamo seguito perché (…) non è immaginabile tornare indietro rispetto a una decisione (…) che ha determinato degli effetti”. Queste le sue parole nel dibattimento.
Ma il parere pro-veritate di Ferdinando Imposimato diceva di “annullare” la delibera, non di “revocare”. Per il Comune l’annullamento – a differenza della revoca – non avrebbe comportato subito esborsi verso la Roma, ma l’avrebbe esposto, in un eventuale ricorso, a risarcimenti anche superiori.