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Ultimo aggiornamento: 11:41 del 10 Marzo

A Prodi il riarmo europeo piace e sconfessa Schlein: “Tappa per la difesa comune. Con esercito Ue Putin non avrebbe attaccato Kiev”

Prodi è stato ospite a Che tempo che fa: "Si comincia con l’armamento e facciamo intanto questo, ma poi bisogna andare avanti"
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“Gli 800 miliardi per il riarmo? Sono una tappa per arrivare alla difesa comune, così mi auguro, perché io sono anni che la predico, però i nazionalismi, uno con l’arma nucleare e l’altro no, uno con certe posizioni politiche e l’altro no, uno ha delle ex colonie a cui riferisce e l’altro no. Quindi il riarmo è un passo verso l’andare insieme“. Così Romano Prodi rompe con la linea della segretaria Pd Elly Schlein e plaude al piano di riarmo proposto da Ursula von der Leyen. Intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa prosegue: “È necessario andare verso questa direzione perché quando è cominciata la guerra d’Ucraina, la prima cosa a cui ho pensato è stata: ‘Se avessimo avuto l’esercito europeo, Putin non avrebbe attaccato l’Ucraina‘. Invece l’ha fatto perché ci pensava divisi, poi noi siamo stati uniti dagli americani. Ora gli americani fanno quello che ha detto Burioni e lo fanno in tutte le materie, per cui dobbiamo fare subito l’esercito europeo”. “Si comincia con l’armamento e facciamo intanto questo – dice ancora – ma poi bisogna andare avanti, perché non vorrei che succedesse come quando io ho fatto l’allargamento, che dicevano ‘Poi si complica tutto con tanti Paesi, però ci impegniamo a cambiare tutte le regole istituzionali’ e poi non l’hanno fatto. Ora si deve cominciare subito a fare con quello che si può fare oggi, ma bisogna mettere subito in cantiere un esercito comune, con un comando comune che coordina tutto…che questa è la necessità. Che sia della NATO, quindi come una forza della NATO, o che sia fuori lo vedranno le circostanze, intanto però cominciamo a metterci assieme”.

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