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Prodi sul riarmo europeo: “Solo una prima tappa, serve un esercito comune. Con quello la Russia non avrebbe attaccato l’Ucraina”

Il fondatore dell'Ulivo interviene nel dibattito che sta animando il Pd dopo la scelta di von der Leyen di lanciare il ReArmEu: "Se fosse stato possibile sarei partito dalla difesa comune"
Prodi sul riarmo europeo: “Solo una prima tappa, serve un esercito comune. Con quello la Russia non avrebbe attaccato l’Ucraina”
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Se fosse Ursula von der Leyen sarebbe partito dalla difesa comune o dal riarmo? “Se fosse stato possibile sarei partito dalla difesa comune, ma il problema è che ancora non c’è questa volontà e quindi il riarmo è un passo per spingere alla difesa comune”. L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi a Che tempo che fa si colloca a metà tra Elly Schlein e Paolo Gentiloni: “Nei prossimi giorni mi aspetterei un passo più forte sulla difesa comune. Mi aspetto che nei prossimi giorni ci sia più politica che armi”.

Il fondatore dell’Ulivo interviene dunque nel dibattito che sta animando il Pd dopo la scelta della presidente della Commissione Ue di lanciare il ReArmEu dando anche la possibilità di utilizzare i fondi di coesione. Un argomento che ha profondamente diviso la segretaria e l’ex commissario europeo all’Economia. Il riarmo europeo, è l’auspicio dell’ex presidente del Consiglio, “è una tappa” per arrivare alla difesa comune: “Così mi auguro, così spero e così vedo”, ha detto ospite di Fabio Fazio su Nove.

“Sono anni che predico la difesa comune, però i nazionalismi, uno possiede l’arma nucleare e l’altro no, uno ha certe posizioni politiche e l’altro no, uno ha ex colonie a cui riferisce e gli altri no. Il riarmo è un passo in questa direzione. Perché è necessario andare in questa direzione? Quando è cominciata la guerra in Ucraina, io la prima cosa su cui ho riflettuto è: ‘Se avessimo avuto l’esercito europeo non attaccava assolutamente l’Ucraina’. Invece l’ha fatto perché ci pensava divisi, poi noi siamo stati uniti dagli americani”, è stato il ragionamento di Prodi.

“Dobbiamo fare subito l’esercito europeo. Si comincia con l’armamento, beh facciamo intanto questo. Certamente bisogna poi andare avanti”, ha detto Prodi. E ancora: “Bisogna mettere subito in cantiere che ci sia un esercito comune, con un comando comune, che coordini tutto. Le necessità ci portano a questo. Che sia questo della Nato, quindi come una forza della Nato, o che invece sia fuori dalla Nato, lo vedranno le circostanze. Intanto però cominciamo a metterci assieme”

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