Israele: “Resteremo nel Corridoio Filadelfia” a Gaza. La replica: “Accordi violati”. Il ministro Katz: “Piano Trump, lavoro per deportazioni”
Nella tarda serata di ieri un funzionario della sicurezza israeliano ha confermato che Hamas ha consegnato alla Croce Rossa i corpi dei 4 ostaggi Itzik Elgarat, Tsahi Idan, Shlomo Mantzur e Ohad Yahalomi. Con la loro identificazione, Israele ha ottenuto tutti i 33 prigionieri che dovevano essere consegnati nella prima fase dell’accordo di cessate il fuoco: 25 sono tornati vivi, di 8 sono stati consegnati i corpi. Tre dei quattro ostaggi, ha affermato l’ufficio di Benjamin Netanyahu, sono “stati uccisi” durante la prigionia. “Sulla base delle informazioni di intelligence e di tutte le notizie a nostra disposizione, Ohad Yahalomi, Tsahi Idan e Itzik Elgarat sono stati uccisi mentre venivano tenuti in ostaggio a Gaza – si legge in una dichiarazione diffusa via X – Shlomo Mantzur è stato ucciso nel massacro del 7 ottobre 2023 e il suo corpo è stato tenuto nella Striscia di Gaza”. L’ufficio del premier ha anche confermato che lo staff negoziale israeliano ha avuto l’autorizzazione per recarsi al Cairo e avviare le trattative per la seconda fase dell’accordo. “Continueremo a lavorare instancabilmente finché non riporteremo tutti indietro”, ha affermato Netanyahu in un comunicato.
Hamas ha confermato che oltre 600 detenuti palestinesi sono stati rilasciati durante la notte nell’ambito dello scambio con Israele e ha dichiarato di essere pronta ad avviare le trattative in vista della seconda fase dell’accordo. Quello avvenuto nella notte è stato l’ultimo scambio concordato tra le due parti come parte della tregua che dovrebbe terminare questo fine settimana. I negoziati per una seconda fase, in cui l’organizzazione palestinese rilascerebbe decine di ostaggi rimanenti in cambio di altri prigionieri e di un cessate il fuoco duraturo, non sono ancora iniziati. Hamas ha avvertito che qualsiasi tentativo di ritrattare la tregua “porterà solo a più sofferenza” per i prigionieri e le loro famiglie.
Tel Aviv, tuttavia, ha fatto sapere che le Israel Defense Forces non lasceranno il Corridoio Filadelfia, che corre lungo il confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, nonostante l’accordo sul cessate il fuoco ne preveda il ritiro al termine della prima fase. “Non lasceremo il Corridoio di Filadelfia. Non permetteremo che gli assassini di Hamas vaghino di nuovo lungo i nostri confini con i pickup e le armi, e non permetteremo loro di rifornirsi di armi attraverso il contrabbando”, ha affermato un funzionario, sostenendo che Hamas utilizzava il percorso per far entrare armi a Gaza. L’affermazione di Israele che resterà nel corridoio Filadelfia tra Egitto e Gaza “viola l’accordo“, la risposta di Hamas.
Rimane d’attualità anche il piano annunciato da Donald Trump per trasformare la Striscia nella “Riviera” del Medio Oriente con il contestuale trasferimento di tutti i palestinesi. Se il progetto dovesse procedere, “sto rapidamente promuovendo l’istituzione di un’amministrazione di immigrazione volontaria per consentire a coloro che desiderano lasciare Gaza di farlo tramite il porto di Ashdod o l’aeroporto di Ramon”, ha detto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz.