La Lega spinge ancora sulla rottamazione e attacca Forza Italia: “Così si aiuta il ceto medio, non con le mancette”
Matteo Salvini va avanti come un disco rotto sulla rottamazione. “Il ceto medio si aiuta con la rottamazione delle cartelle: libererebbe dall’angoscia dell’Agenzia delle Entrate oltre 23 milioni di italiani. Altre misure ipotizzate nelle ultime ore, invece, nel concreto garantirebbero una mancetta da poco più di 36 euro al mese per 1,7 milioni di cittadini. Conti alla mano, la Lega è pronta a discutere con gli alleati con la convinzione di proporre la soluzione migliore e più concreta”, si legge in una nota della Lega che ha appena depositato in Senato anche in Senato un ddl, a prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo, che prevede una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Il testo, identico a quello presentato alla Camera a firma di Alberto Gusmeroli, prevede una rottamazione quinquies per le cartelle dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 in 120 rate, la prima con scadenza al 31 luglio 2025 e le restanti con scadenza all’ultimo giorno di ogni mese fino all’estinzione del debito. Si decade dopo 8 rate saltate.
“Per Forza Italia il taglio dell’Irpef dal 35% al 33% per chi ha un reddito fino a 60mila euro rappresenta la priorità”, replica il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, tramite Affaritaliani.it. “Il ceto medio deve essere aiutato, bisogna impedire che diventi un ceto povero”, sottolinea il leader azzurro e titolare della Farnesina. “La nostra azione è orientata a raggiungere questo obiettivo. Si possono utilizzare le risorse del concordato fiscale e quelle del ravvedimento operoso in scadenza fra poco più di un mese. Per quanto riguarda la rottamazione non siamo assolutamente contrari. Se ci sono le risorse ben venga. Ma prima il taglio dell’Irpef perché si tratta di un provvedimento strutturale“, ha concluso Tajani glissando sul fatto che ormai anche la rottamazione è diventata informalmente strutturale dato che va avanti dal 2016. Maurizio Gasparri cerca di buttare acqua sul fuoco: “Non c’è nessun contrasto nel centrodestra sulle politiche di riforma fiscale. Dobbiamo raggiungere tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati. Per Forza Italia ovviamente la priorità è la riforma dell’Iperf. E per questo abbiamo individuato le risorse che ci potranno consentire di ridurre dal 33 al 35% l’aliquota Irpef per i redditi fino a 60.000 euro. Questo obiettivo, che va perseguito al più presto, non è in contrasto con altre ipotesi diverse riguardanti, ad esempio, la rottamazione delle cartelle”, sostiene il presidente dei senatori di FI. “Quel tipo di politica – sottolinea Gasparri – serve ad aumentare gli incassi dello Stato, che altrimenti rischia di non raccogliere le risorse che, richieste con modalità diverse e con una spalmatura più ampia nel tempo, possono migliorare i conti pubblici. Del resto, già nei primi 11 mesi del 2024 le entrate fiscali hanno registrato un incremento di più di 7 miliardi e le entrate di natura previdenziale sono cresciute di oltre 6 miliardi. Un totale di quasi 14 miliardi che dimostra come questo governo stia perseguendo sia gli obiettivi di una maggiore equità, con un alleggerimento complessivo della pressione fiscale, sia quelli di un miglioramento del saldo dei conti pubblici. Pertanto, andiamo avanti verso la ulteriore riforma dell’Irpef. Forza Italia è in campo con un grande spirito di squadra, ma con forte determinazione”.