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Perseguitato da due donne: “Mandano di tutto a casa, anche 49 carri funebri. In cinque mesi, 800 episodi. E non so perché”

Paolo Zignani vive vicino a Cesena e ha denunciato di essere vittima di due donne aretine. L'elenco dei servizi non richiesti è lungo: parquet, autospurghi, mazzi di fiori
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Quasi cinquanta carri funebri inviati sotto casa sua in cinque mesi, mandati lì per ritirare la sua salma. Uno ogni tre giorni, praticamente. E in totale sono quasi 800 gli episodi di stalking da settembre. Una vera e propria persecuzione, a suo avviso. Iniziata, sostiene, senza un apparente motivo. È la vicenda paradossale che coinvolge un autotrasportatore di 57 anni che vive a Borello, sulle colline di Cesena. Si chiama Paolo Zignani e ha denunciato di essere vittima di stalking da parte di una 36enne e di sua madre, entrambe residenti ad Arezzo.

Le due donne sono indagate dalla procura di Forlì per stalking e procurato allarme dopo la denuncia di Zignani che ha spiegato come sarebbero loro a inviargli a casa servizi non richiesti. Lo sgomento è iniziato all’arrivo dei carri funebri – ben 49 quelli in 5 mesi – che parcheggiano sotto casa dell’autotrasportatore, con lui che li accoglie incredulo mentre gli operatori gli spiegano che sono lì per ritirare la sua salma. Non si tratta dell’unico servizio non richiesto.

L’elenco, raccontato da diversi quotidiani, è lungo: vestiti da sposa, parquet, autospurghi, pizze, mazzi di fiori, apriporte, ambulanze, vigili del fuoco. La storia è sempre la stessa, notte e giorno. Qualcuno preme il citofono, l’uomo risponde e deve spiegare di non essere stato lui a richiedere il servizio o l’intervento. Non solo: “Evidentemente questa ragazza si iscrive a siti di incontri e concorda appuntamenti, però in questo modo queste persone si presentano alla porta e vogliono entrare. Io ci provo a spiegare che non c’è nessuna ragazza, ma loro insistono”, ha raccontato l’uomo a Repubblica.

Ma perché le due donne se la sarebbero presa con Zignani? “Non lo so. Le conosco di vista. Non ho mai scambiato una parola con loro, nessuna confidenza, nessun contatto. Per un periodo ho abitato nel paesino dove vivono loro, a Badia Prataglia, e le vedevo per strada. Le due donne, sempre molto trasandate e non curate, hanno preso di mira altre persone senza una ragione. Sono folli, sono l’incubo del paese, insultano le persone mentre passeggiano. Ma negano ogni accusa”, ha detto il 57enne al Resto del Carlino che ha raccontato la sua storia e la vicenda giudiziaria che ne è scaturita.

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