“Il processo di integrazione istituzionale tra gli Stati europei ha avuto inizio, come è noto, il 23 luglio 1952, con il Trattato istitutivo della Comunità europea del carbone e dell’acciaio, firmato a Parigi il 18 aprile 1951 da sei paesi, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Quel Trattato ha origine da un’idea di Jean Monnet, fatta propria da Robert Schuman, Ministro degli esteri francese, con la presentazione di un piano che porta il suo nome, il 9 maggio 1950. La proposta fu rapidamente accettata dai sei Paesi e, in meno di un anno, il Trattato fu ratificato. Ma perché proprio il carbone e l’acciaio? Va sottolineato che si trattava dell’energia e della base degli armamenti. A ben vedere, è come se cinquant’anni dopo alcuni Paesi avessero posto in comune tra di loro petrolio e armamenti atomici”. Sono le parole del Capo dello Stato Sergio Mattarella durante la lectio dopo avere ricevuto il dottorato honoris causa dall’Università di Messina. “La scelta era storicamente motivata da due fattori fondamentali. I principali giacimenti di carbone erano situati in un’ampia zona di confine a lungo contesa tra Francia e Germania e oggetto di numerosi e sanguinosi conflitti. L’acciaio, inoltre, era una risorsa fondamentale per la produzione di armamenti e l’accordo impediva a entrambi i Paesi, Francia e Germania. di riarmarsi in segreto” ha proseguito. “L’economia era, quindi, lo strumento ma il fine del Trattato era la pace, una pace solida e duratura dopo la tragedia delle due guerre mondiali e i tanti conflitti precedenti”
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