Da 18 mesi di reclusione a 17 mesi e 23 giorni: è questa la condanna ricalcolata dalla Corte di assise di Appello di Torino nei confronti di Chiara Appendino, ex sindaca del capoluogo piemontese e oggi parlamentare del MoVimento 5 stelle, per i fatti di Piazza San Carlo del 2017. La stessa pena è stata formulata per l’ex Capo di gabinetto Paolo Giordana. È stato assolto invece Maurizio Montagnese, all’epoca presidente dell’agenzia turismo Torino. Lo scorso 17 giugno la Cassazione aveva annullato la precedente sentenza di appello dichiarando “irrevocabile” la responsabilità penale di Appendino, ma ordinando ai giudici subalpini di ricalcolare al ribasso la sua condanna (18 mesi) perché nel frattempo c’erano state delle remissioni di querela. Gli avvocati della ex sindaca avevano proposto un anno di reclusione con la conversione in centomila euro.

La sera del 3 giugno 2017 c’era una fiumana di gente in Piazza San Carlo, dove era in corso la proiezione della finalissima di Champions League tra Juventus e Real Madrid. A un certo punto si scatenò un’ondata di panico a causa di qualcuno che utilizzò uno spray al peperoncino tra la folla: fuggi fuggi generale, nel quale restarono ferite oltre 1600 persone. Due donne morirono, la prima a 10 giorni l’accaduto e la seconda, rimasta tetraplegica a seguito delle ferite riportate, nel gennaio 2019. Il processo iin cui è stata condannata Chiara Appendino riguardava appunto le lacune della organizzazione e nella gestione dell’evento.

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